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Roma: domenica si vota per le suppletive nel collegio del Centro storico

Roma: domenica si vota per le suppletive nel collegio del Centro storico

Roma, si torna al voto nel collegio uninominale del centro storico dopo che Paolo Gentiloni che si è dimesso per diventare commissario europeo

Dopo la vittoria di Sandro Ruotolo (CSX) alle elezioni suppletive per il Senato a Napoli di domenica scorsa, questo weekend si voterà di nuovo. Domenica 1 marzo, dalle 7 alle 23, parte della cittadinanza romana sarà infatti chiamata alle urne per le elezioni suppletive nel collegio uninominale Lazio 1 – 01 (Roma – Trionfale) della Camera dei deputati. Il collegio è completamente all’interno del Comune di Roma e comprende tutti i rioni del Centro Storico, oltre ai quartieri Trionfale, Flaminio e Della Vittoria. Il collegio è rimasto vacante da quando, con l’insediamento della Commissione Europea a inizio dicembre 2019, Paolo Gentiloni si è dimesso per assumere il ruolo di commissario europeo per gli affari economici e monetari.

Suppletive a Roma: tutti i rioni e i quartieri al voto

Si tratta, come si può immaginare, di un collegio molto particolare. La prima peculiarità è che, trovandosi nel centro di Roma, la Camera dei deputati è situata all’interno del collegio stesso. Inoltre, il territorio che lo racchiude si trova in cima a molti indicatori sociali, economici o demografici. Per esempio, Roma – Trionfale è il collegio con il più basso numero di componenti per famiglia in Italia (appena 1,86 componenti in media), la seconda percentuale di laureati più alta (34%, dietro solo al confinante collegio di Roma – Montesacro), il quinto reddito imponibile più alto e il secondo del Centro-Sud (31.824€ in media), ma anche la percentuale di stranieri residenti più alta di tutto il Centro-Sud (il 15,5%). Inoltre, è il collegio italiano con la minore differenza occupazionale fra uomini e donne (appena il 6,8%), e quello con la percentuale più bassa di residenti pendolari (appena l’1,2% lavora in un altro comune).

 

I candidati

Vista la rilevanza del collegio, diversi partiti hanno scelto questo palcoscenico nazionale per rilanciare la propria azione politica, candidando dirigenti di primo piano o presentandosi per la prima volta. Se per la maggior parte delle forze in campo la scelta dei candidati è stata quindi abbastanza semplice, per il centrosinistra si è trattato invece di un processo piuttosto burrascoso. In un primo momento Zingaretti aveva chiesto a Gianni Cuperlo di candidarsi, ma Italia Viva, Più Europa e Azione si erano opposti proponendo il nome della giornalista di Repubblica Federica Angeli. Alla fine, si è giunti a una mediazione sul nome del Ministro dell’Economia Gualtieri, ad oggi sprovvisto di un seggio in Parlamento (era parlamentare europeo).

Oltre a quelli proposti da centrodestra, centrosinistra e Movimento 5 Stelle, gli elettori potranno scegliere tra altri quattro candidati. Vediamoli tutti nel dettaglio, in ordine di presenza sulla scheda elettorale:

  • Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista, si era candidato alle Politiche del 2018 nel collegio della Camera di Firenze – Scandicci, non venendo eletto. Il PC aveva candidato Valentina Raimondi nel collegio il 4 marzo, raggiungendo lo 0,4%. Alle comunali a Roma nel 2016, invece, il candidato sindaco era Alessandro Mustillo, che aveva ottenuto lo 0,8%.
  • Mario Adinolfi, del Popolo della Famiglia, intende sfruttare questo collegio di particolare ispirazione cattolica al confine con il Vaticano per il rilancio del suo movimento. Nel 2018 il candidato del PdF era stato Francesco Garroni Parisi, che aveva raggiunto lo 0,6%. Adinolfi stesso, inoltre, si era candidato a sindaco di Roma nel 2016, ottenendo lo 0,6% dei voti.
  • Rossella Rendina, attivista del Movimento 5 Stelle, è alla sua prima candidatura. La scelta, peraltro, non è neanche dovuta passare dalla votazione degli iscritti alle Parlamentarie sulla piattaforma Rousseau, visto che la sua candidatura è l’unica che ha rispettato tutti i requisiti imposti dal M5S. Alle Politiche, il collegio Roma – Trionfale era stato il peggiore della Capitale per i 5 Stelle, che ottennero il 16,8% con Angiolino Cirulli. Il risultato pentastellato in tutto il comune, il 4 marzo, era stato del 30,6%, quasi il doppio rispetto al collegio del Centro Storico.
  • Roberto Gualtieri (PD), è il candidato del centrosinistra. Gualtieri, che dopo 10 anni da europarlamentare a Bruxelles ora è ministro dell’Economia, corre con un unico simbolo di colore rosso: “Roma con Gualtieri”. Nel 2018, Paolo Gentiloni qui aveva ottenuto il 42,1%, il miglior risultato fra i collegi romani (28,1% in media) e il terzo miglior risultato del centrosinistra in un collegio uninominale della Camera, dopo i due di Firenze.
  • Luca Lo Muzio guida Volt alla sua prima competizione elettorale nazionale. La giovane formazione europeista, infatti, è si era presentata fino ad ora solo in competizioni locali, come le recenti elezioni regionali in Emilia Romagna, in coalizione con il centrosinistra, ottenendo lo 0,43%.
  • Maurizio Leo (FdI) è il candidato unitario del centrodestra, con un simbolo contenente i quattro loghi di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e UDC. Leo è stato deputato per AN e poi per il PDL fino al 2013, nonché assessore al bilancio del Comune di Roma all’epoca della giunta Alemanno. Alle Politiche, il centrodestra aveva candidato Luciano Ciocchetti ottenendo il 30,8%, un risultato in linea con la media cittadina del 31,2%.
  • Infine, Elisabetta Canitano è la candidata di Potere al Popolo. Canitano si era già candidata alla presidenza della Regione Lazio nel 2018 con PaP, prendendo l’1,4% dei voti. Nel collegio Roma – Trionfale, il 4 marzo 2018, per Potere al Popolo c’era Cesare Antetomaso, che ottenne il 2,2%.

 

 

Gli effetti del voto a Roma

Il voto di domenica potrà offrire diverse chiavi di lettura. Da un lato, anche vista la psicosi legata al Coronavirus, sarà interessante osservare il dato dell’affluenza; i quartieri chiamati al voto hanno storicamente un’affluenza particolarmente alta, ma la scarsa attenzione mediatica potrebbe deprimere la partecipazione. A Napoli, domenica scorsa, l’affluenza al 9,52% ha toccato un nuovo record negativo, ed è ragionevole pensare che a Roma non si riuscirà ad andare molto oltre. D’altro canto, sarà interessante osservare i risultati dei vari schieramenti. Alcuni esponenti di centrosinistra, in particolare, hanno già cercato di connettere il risultato in questo collegio particolarmente favorevole alle prossime elezioni comunali a Roma del 2021.

Infine, il seggio in palio potrebbe risultare rilevante in queste settimane di polemiche interne alla maggioranza. Nonostante l’emergenza Coronavirus abbia allontanato le tensioni e i numeri siano certamente più risicati al Senato rispetto alla Camera, un seggio in più o in meno a Montecitorio potrebbe comunque significare molto per il Governo giallorosso.

Vi racconteremo l’affluenza e tutti i risultati, come sempre, sul nostro profilo Twitter, sul nostro canale Telegram, oltre che su Instagram e Facebook.

Giovanni Forti

Romano, studia Economics all'Università di Pisa e alla Scuola Sant'Anna. Quando non è su una montagna, si diverte con sistemi elettorali, geografia politica e l'impatto delle disuguaglianze sul voto.

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