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Il sistema elettorale dell’Eurovision Song Contest

Ecco come si stabilisce il vincitore del concorso musicale europeo

Il 18 maggio a Rotterdam avrà inizio la 65a edizione dell’Eurovision Song Contest. Il “Festival della canzone europea” si caricherà quest’anno di un significato simbolico particolarmente rilevante, arrivando dopo la sospensione dello scorso anno causata dalla pandemia.

Da appassionati dei sistemi di voto quali siamo, non ce l’abbiamo fatta a resistere neppure stavolta: così, come fatto per il Sanremellum, vi raccontiamo oggi l’Eurovisionellum, il sistema di voto che determina la classifica finale della competizione. Il sistema ha subito numerosi ritocchi nel tempo, con il regolamento attualmente in vigore che è stato introdotto nel 2016. Prima di scendere più nel dettaglio, però, andiamo a ripassare quali paesi e quali artisti prenderanno parte all’edizione di quest’anno.

 

In termini generali, ogni Stato partecipante all’Eurovision nomina una giuria nazionale qualificata, composta da cinque professionisti della musica e differenziata al proprio interno in termini di background, genere ed età. I voti espressi da questa giuria rappresentano il 50% del voto di quello specifico Paese, con l’altro 50% affidato invece al televoto. Non è mai possibile votare per il proprio Paese, né da parte delle giurie nazionali né per mezzo del televoto.

 

Le semifinali

Alle semifinali partecipano tutti i paesi in gara, ad eccezione di chi ospita l’evento (quest’anno i Paesi Bassi) e i cosiddetti Big 5, ovvero i cinque Paesi che finanziano maggiormente la manifestazione: Regno Unito, Germania, Francia, Spagna e Italia. Le due serate di semifinali (quest’anno previste per il 18 e il 20 maggio) vedono quindi sfidarsi gli altri Paesi, che quest’anno sono 33: 16 si esibiranno nella prima serata e i restanti 17 nella seconda, con la scaletta delle singole semifinali che viene stabilita tramite sorteggio.

La classifica per ogni singola semifinale, come anticipato, è stabilita al 50% dal televoto e al 50% dal voto delle giurie nazionali. Possono partecipare al voto solo i Paesi coinvolti in quella specifica semifinale, più 3 dei 6 Paesi ammessi direttamente alla finale (il diritto di voto da parte di questi all’una o all’altra semifinale è stabilito tramite sorteggio): ad esempio, quest’anno l’Italia potrà votare nella prima semifinale.

La giuria di ogni Paese stila poi la propria classifica. Vengono attribuiti 12 punti alla canzone più votata, 10 punti alla seconda e 8 alla terza. Successivamente vengono dati 7 punti alla quarta e così a scendere, con la decima canzone più apprezzata che conquista 1 punto. La stessa procedura viene effettuata per i voti raccolti dal televoto. Le due graduatorie vengono poi combinate, al fine da ottenere il voto definitivo di quel paese specifico.

Ogni semifinale qualifica alla finale le prime 10 classificate di ogni serata.

La finale

Alla finale – che quest’anno sarà sabato 22 – partecipano in questo modo 26 canzoni: le 10 qualificate nella prima semifinale, le 10 qualificate nella seconda e le 6 qualificate di diritto.

Il sistema di voto, una volta azzerati i risultati ottenuti nelle semifinali, resta lo stesso: ogni Paese (anche quelli eliminati nelle semifinali) esprime il proprio voto attraverso la graduatoria stilata dalla propria giuria nazionale combinata con quella proveniente dal televoto, con le stesse modalità delle semifinali.

La canzone che al termine dell’attribuzione delle votazioni risulta avere il più alto punteggio totale è eletta vincitrice, con il rispettivo Paese designato a organizzare l’edizione successiva della kermesse (tranne in caso di vittoria dell’Australia, nel qual caso la manifestazione avverrebbe in ogni caso in Europa).

E in caso di parità?

Per quanto raramente, in passato si sono verificati casi di ex-aequo tra due o più partecipanti. Se la mancanza di regole specifiche in tal senso aveva fatto sì che l’edizione del 1969 contasse ben 4 vincitori (Francia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito), dalle edizioni successive vennero presi provvedimenti per evitare il ripetersi di situazioni di questo tipo.

L’attuale regolamento prevede che, in caso di parità nel punteggio finale, ad avere la meglio sia la canzone che ha ottenuto punti dal maggior numero di Paesi. Nel caso in cui la parità dovesse persistere anche così, a vincere sarebbe la canzone che ha ottenuto più volte i 12 punti. Solo nel caso dovesse permanere ancora la parità si andrebbe a verificare la canzone che ha ottenuto più volte i 10 punti, gli 8 e così via.

Ora che abbiamo ripassato il regolamento siamo finalmente pronti per goderci al meglio la manifestazione: buon Eurovision a tutti!

Mauro Serra

Romano (ma non romanista), nella vita combatto per la rivalutazione del nazionalpopolare. Quando avanza tempo studio Comunicazione Politica alla Luiss, per provare a far capire la politica meglio di quanto la capisca io stesso.

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