YouTrend
Coronavirus, la sobrietà paga: le strategie (non solo social) dei politici

Coronavirus, la sobrietà paga: le strategie (non solo social) dei politici

Analizziamo le mosse comunicative dei leader politici, sia di maggioranza che di opposizione, in queste settimane segnate dall’emergenza Coronavirus

I leader della maggioranza

La rivelazione: Giuseppe Conte

Se si analizzano i numeri relativi alla crescita delle pagine personali, il leader indiscusso è proprio Giuseppe Conte: durante l’emergenza il Presidente del Consiglio sembra infatti essere diventato il principale riferimento  riferimento per i cittadini.

Tra dirette dalla sede della Protezione Civile e collegamenti con Barbara d’Urso, la comunicazione di Conte evolve nettamente, soprattutto nel tono: da uno stile molto formale e contenuto, fatto di informazioni essenziali e di dirette da conferenze stampa utili a mostrare la presenza di un governo attivo e vigile, si passa col tempo ad uno molto più personale ed emotivo, che trova il suo culmine nei suoi discorsi alla nazione, soprattutto quello dell’11 marzo: questo infatti non è – come i precedenti – una conferenza stampa trasmessa su Facebook, ma un video in cui il Premier parla direttamente ai cittadini.

I discorsi in cui Conte annuncia le nuove decisioni, diffusi in diretta Facebook, hanno ricevuto 13 milioni di visualizzazioni complessive e centinaia di migliaia di reazioni. Da una comunicazione distaccata e pensata per la stampa si passa così ad una comunicazione diretta con i cittadini, con adeguamento dello stile e dei contenuti. Lo dimostrano alcuni post successivi, che ritraggono le persone che cantano dai balconi: “Ognuno di noi, con la propria determinazione, può offrire un prezioso contributo, piccolo o grande che sia, per vincere questa complicata battaglia”, recita la didascalia di uno di questi post.

Forse è anche per questo motivo che, in quei giorni, la pagina Facebook del Presidente del Consiglio è cresciuta esponenzialmente: se infatti a metà febbraio contava circa 1 milione di fan, in un mese guadagna oltre 500 mila like (di cui circa 300mila in un unico giorno, il 12 marzo 2020), arrivando a toccare quota 1 milione e mezzo di like.

 

 

L’emergenza sanitaria raccontata dal Ministro Speranza

Anche il Ministro della Salute Roberto Speranza, come Giuseppe Conte, adotta in un primo momento uno stile molto formale: i primi post sembrano infatti pensati per mostrare la propria operosità e ricordare lo sforzo fatto dall’Italia per evitare il contagio. Speranza documenta le riunioni, con pochi dettagli sui temi in discussione, ma con molte foto e un linguaggio formale e a tratti tecnico. In questa fase si riconosce un messaggio preciso, ossia la necessità di una maggiore collaborazione europea, trasmesso sia con le foto degli incontri con i rappresentanti delle istituzioni europee e degli stati membri, sia con una frase che ritroviamo in più post: “Il virus non ha confini”.

A questo messaggio corrisponde una crescita lieve ma costante per la sua pagina Facebook. Dal 7 marzo in poi, inizia una comunicazione più pensata per i cittadini e per incoraggiare comportamenti virtuosi, sia utilizzando un linguaggio più empatico, sia condividendo i messaggi di personaggi noti come Francesco Totti e Giuliano Sangiorgi. In questa fase si ha un picco di circa 2000 fan in più nella sola giornata dell’8 marzo, che permettono, alla fine del periodo analizzato, a Speranza di guadagnare circa 10 mila like in un solo mese (da 68mila a 78mila fan).

 

Nicola Zingaretti: un boom isolato?

Chi invece ha registrato un evidente boom nel numero dei propri seguaci è Nicola Zingaretti: il segretario del Partito Democratico nonché governatore del Lazio cresce infatti di circa 8.000 fan solo nella giornata del 7 marzo, data in cui annuncia di essere positivo al Coronavirus. Il video è infatti diventato virale con quasi 30mila like, 10mila condivisioni e 20mila commenti.

Dapprima, lo stile di Zingaretti ricalca più i toni da presidente di Regione rispetto a quelli del leader di un partito di governo: dedica grande attenzione alla situazione locale, molti consigli pratici ai cittadini su come evitare il contagio, ma non avanza nessuna proposta di misure nazionali per contrastare il contagio o sostenere l’economia.

In particolare, nei primi giorni il segretario del PD appare rassicurante, legato alle tematiche locali e concentrato sulle possibili ricadute economiche dell’epidemia; sono i giorni di #Milanononsiferma, e anche il messaggio di Zingaretti (che partecipa all’aperitivo pubblico nel capoluogo lombardo) si adegua. Come durante tutta la crisi, ci sono parole semplici e ricorrenti: “Bisogna riaccendere l’economia e ricreare fiducia”.

Col passare dei giorni, i toni diventano più preoccupati, le indicazioni sul comportamento richiesto ai cittadini più stringenti, le parole d’ordine cambiano: anche dopo il contagio, Zingaretti continua a mandare un messaggio di responsabilità, sempre con toni positivi.

 

Di Maio e l’emergenza vista dalla Farnesina

Lo stile di Luigi Di Maio è molto istituzionale, legato al suo ruolo di Ministro degli Esteri e ai temi di competenza del suo dicastero. Ed è forse proprio per questo cambiamento rispetto ai toni a cui sono abituati gli elettori M5S che la sua pagina personale registra una “sofferenza” in termini di crescita, pressoché nulla, che recupera solo negli ultimi giorni.

Dal 26 febbraio anche lui, come già Salvini, Meloni, Zingaretti, Berlusconi e Renzi, inizia una fase in cui si concentra sulle ricadute economiche dell’emergenza, in particolare sul turismo e sull’export. In questa fase c’è un messaggio rassicurante, che insiste sulla scarsa diffusione geografica del virus e sul fatto che alcune misure contro l’Italia e gli italiani (ad esempio restrizioni a viaggi e bollini virus-free per le merci) siano esagerate.

La campagna a favore del Made in Italy e dell’export passa anche per le severe risposte a messaggi considerati anti-italiani, come l’intervista di Salvini a El Pais (unico caso in cui nomina avversari politici), l’infografica della CNN sull’Italia centro del contagio, e lo spot di Canal+ sulla Pizza al Coronavirus, che sfocerà anche nell’incontro diplomatico con l’ambasciatore francese Christian Masset in pizzeria, documentato su Facebook.


Dall’8 marzo cambia temi e registro: il messaggio di Di Maio si concentra maggiormente sull’invito a restare a casa e sull’impegno per riportare in Italia gli italiani all’estero. Assume qui un tono più preoccupato e a tratti severo, e per la prima volta dall’inizio della crisi realizza due dirette in cui parla direttamente al pubblico, prima per dare indicazioni sui decreti di Giuseppe Conte, poi per documentare l’arrivo di aiuti internazionali, in primis dalla Cina. Quasi scompaiono le foto di incontri, e l’unica affollata è accompagnata dalla didascalia “foto d’archivio”.

 

L’ottimismo patriottico di Matteo Renzi

Sin dai primi giorni Matteo Renzi insiste sulla necessità di non fare polemiche in un periodo di emergenza, e infatti, almeno sui social, l’ex Premier interrompe l’opposizione interna che stava conducendo contro il governo nelle settimane precedenti.

Nel suo messaggio si ritrovano degli elementi ricorrenti del suo stile, come i riferimenti alle politiche del suo governo, nella fattispecie contro gli antivaccinisti. Cita molto spesso Roberto Burioni, virologo dalle posizioni nette che è stato più volte coinvolto dall’ex Premier sui temi della sanità.

Anche Matteo Renzi ha una fase in cui mette in primo piano l’emergenza economica rispetto a quella sanitaria, ma più tardi rispetto ad altri leader, ovvero ad inizio marzo. Anche qui l’insistere sulla necessità di investimenti gli permette di connettere l’attualità alla sua azione politica del recente passato, ovvero al “piano shock” nelle infrastrutture presentato lo scorso autunno.

Il messaggio di Renzi continua a conservare l’ottimismo patriottico che lo ha sempre caratterizzato, insistendo sulla grandezza dell’Italia e sulla sua capacità di guidare l’innovazione.

Per leggere l’analisi riguardante i leader dei partiti di opposizione, vai alla pagina seguente!

Martina Carone

Martina Carone, 1989 | Laurea in Scienze di governo e comunicazione pubblica alla LUISS, dal 2013 è social media manager, copywriter e consulente in comunicazione per aziende, partiti, candidati. Dal 2015 collabora con Quorum nelle campagne elettorali e dal 2018 è responsabile Marketing politico e Comunicazione Strategica.

Socia di AssoCompol, formatrice in copywriting politico per Pennamontata, cura per Radio Radicale la rubrica Campagna Permanente e interviene regolarmente a Studio24, su Rai News.

Francesco Cianfanelli

Collaboro con YouTrend dal 2018 e con Agenzia Quorum dal 2019, occupandomi di strategia, messaggio e social media per soggetti politici e candidati. Nel tempo libero amo la corsa, la bicicletta, i podcast e altre attività da asociali.

Commenta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.