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Primarie USA: stanotte il primo dibattito con Bloomberg

Primarie USA: stanotte il primo dibattito con Bloomberg

In vista dei caucus di sabato 22 in Nevada, stanotte ci sarà il nono dibattito delle primarie Democratiche USA

È passato solo un mese dal dibattito che ha preceduto i caucus delle primarie americane in Iowa, ma le gerarchie dei candidati in corsa sono cambiate drasticamente. Tre settimane fa, infatti, il netto favorito per la nomination finale era Joe Biden, seguito a distanza da Bernie Sanders. Con il voto in Iowa e New Hampshire i rapporti di forza si sono ribaltati. Secondo la media ponderata di FiveThirtyEight, oggi Sanders guida nei sondaggi con il 25%, davanti a Biden e alla new entry Michael Bloomberg, appaiati al secondo posto con il 16%. Proprio per questo sarà particolarmente interessante seguire il dibattito di stanotte in Nevada, il primo in cui farà la sua comparsa Bloomberg, imprenditore multimiliardario ed ex sindaco (repubblicano) di New York.

Chi è qualificato nel dibattito di stanotte

Bloomberg, che non accetta donazioni individuali e autofinanzia integralmente la sua campagna, si è qualificato al dibattito grazie a un cambiamento delle regole da parte del Partito Democratico. Fino allo scorso dibattito, infatti, era necessario aver ricevuto un certo numero di donazioni per dimostrare il proprio radicamento nell’elettorato, oltre che un certo numero di sondaggi favorevoli. A partire dal dibattito odierno, invece, il requisito delle donazioni è stato rimosso (non senza polemiche), sostituendolo con la possibilità di qualificarsi anche solo in caso di vittoria di almeno un delegato nazionale negli Stati che hanno votato finora, Iowa e New Hampshire. Per partecipare al dibattito era necessario soddisfare almeno uno dei due requisiti e Bloomberg, dunque, si è qualificato superando il 10% in quattro sondaggi nazionali svolti nelle ultime due settimane, con una media, appunto, del 16%.

Il requisito dei delegati ha permesso la qualificazione di Pete Buttigieg, che ha ottenuto 23 delegati dopo i primi due Stati, e di Amy Klobuchar, che ne ha vinto uno in Iowa e 6 in New Hampshire. Sono qualificati anche Bernie Sanders, Joe Biden ed Elizabeth Warren, avendo sia ottenuto delegati che un numero sufficiente di sondaggi sopra il 10%. Non è stato ammesso, infine, l’imprenditore Tom Steyer, che punta tutto su Nevada e South Carolina, a causa dell’assenza di sondaggi qualificanti in questi due Stati negli ultimi giorni.

Come seguire e cosa guardare nel dibattito di stanotte

Il dibattito di stanotte si terrà a Las Vegas, Nevada, alle 18 ora locale, cioè alle 3 del mattino in Italia. Si potrà seguire in diretta su NBC News, su MSNBC e sul sito del Nevada Independent, mentre noi di YouTrend vi proporremo un riepilogo su Twitter e Facebook nella mattinata.

I temi più importanti saranno due. Il primo sono gli attacchi che potrebbero essere rivolti al nuovo frontrunner Bernie Sanders: il condizionale è d’obbligo, visto che negli ultimi giorni – e nell’ultimo dibattito prima del voto in New Hampshire – i candidati non hanno colpito il senatore del Vermont come ci si sarebbe aspettato. In particolare, nel precedente confronto TV, la maggior parte degli attacchi erano stati rivolti a Pete Buttigieg, che dopo l’Iowa sembrava lanciato verso il ruolo di principale candidato moderato. Oggi, con Buttigieg più in difficoltà visto il poco successo riscosso fra l’elettorato afroamericano, l’intensità degli attacchi scagliati verso Sanders potrebbe aumentare.

L’altro tema chiave è l’incognita Bloomberg. Il miliardario newyorkese è entrato tardi (il 24 novembre) nella corsa per la nomination e non compete nei primi quattro Stati. Entrerà in gioco infatti nei tredici Stati del Super Tuesday, investendo oltre 400 milioni di dollari in spot televisivi, radiofonici e online. La scelta di spendere parte del suo enorme patrimonio personale (circa 65 miliardi di dollari) per conquistare la nomination, insieme alla sua amicizia con Donald Trump, al suo passato da Repubblicano e alle aggressive politiche di controllo della comunità afroamericana di New York quando era sindaco, potrebbero fruttargli attacchi su più fronti, tanto dai moderati quanto dai progressisti. La capacità di rispondere efficacemente a questi e altri dilemmi nel suo primo dibattito televisivo nazionale sarà cruciale per capire le reali chances che Bloomberg ha di vincere queste lunghissime primarie Democratiche e sfidare Donald Trump.

Giovanni Forti

Romano, studia Economics all'Università di Pisa e alla Scuola Sant'Anna. Quando non è su una montagna, si diverte con sistemi elettorali, geografia politica e l'impatto delle disuguaglianze sul voto.

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