Domani il Parlamento britannico avrebbe dovuto esprimersi sulla bozza di accordo raggiunta tra il governo guidato da Theresa May e la Commissione europea, sui termini della Brexit, ossia lโuscita del Regno Unito dallโUnione Europea. Voto che, al momento, sembrerebbe essere stato rinviato per decisione dello stesso Primo ministro.
In teoria, un voto favorevole avrebbe portato alla traduzione dell’inatteso risultato del referendum del giugno 2016, attraverso un accordo internazionale (un trattato) vincolante per le due parti. La bozza negoziata dalla May perรฒ era risultata molto sgradita, in primo luogo a molti membri del suo stesso partito, i Conservatori eย le probabilitร che il Parlamento, nella giornata di domani, avrebbe votato a favore โ stante il โnoโ dellโopposizione laburista โ eranoย piuttosto scarse.
Ora pesa un’incognita su quale sarร la prossima mossa del Primo ministro: in attesa di una sua dichiarazione ufficiale alla Camera dei Comuni, spiccano le parole di Nadhim Zahawi. Zahawi, uno dei Sottosegretari del Governo, ha infatti dichiarato come la May tenterร di ottenere un supplemento negoziale con Bruxelles, in particolare in riferimento al meccanismo di “backstop” tra Irlanda e Irlanda del Nord, che tanto aveva fatto discutere nelle ultime settimane.
Cosa vogliono i cittadini del Regno Unito?
Molto si รจ parlato di come, in questi due anni, lโorientamento dellโopinione pubblica nei confronti della Brexit si sia evoluto. Ad oggi, effettivamente, pressochรฉ tutti i sondaggi degli ultimi mesi prevedono, in caso di secondo referendum, una vittoria del โRemainโ, con un vantaggio medio di circa 4 punti (e oscillante tra i 2 e i 7 punti). Rispetto alla condizione di assoluta incertezza dipinta dalle rilevazioni alla vigilia del referendum del giugno 2016, sembra che una piccola quota di elettori britannici abbia effettivamenteย cambiato opinione,ย di fronte alle difficoltร riscontrate dal governo nel tradurre un generico sentimento popolare di avversione allโEuropa in una Brexit a tutti gli effetti.
In questo momento, perรฒ, non si tratta di scegliere (nuovamente) tra rimanere nella UE o uscirne. Un nuovo referendum รจ, anzi, solamente una delle (tante) possibilitร che si apriranno qualora, al momento del voto in Parlamento, l’accordo venisse bocciato. Per i sostenitori del โRemainโ, peraltro, la buona notizia รจ che la Corte europea di giustizia ha appena stabilito che il Regno Unito รจ libero, fino al prossimo 29 marzo, di โritirareโ unilateralmente la propria domanda di recesso dalla UE, cosรฌ come fu libero di invocare unilateralmente lโarticolo 50 (quello sul recesso degli stati membri) dopo la vittoria del ‘Leave’ al referendum. Quindi, in teoria, il governo britannico ha davanti a sรฉ tre opzioni: chiudere lโaccordo sulla โbozza Mayโ (a questo punto, fissando una nuova data e magari cercando, nel frattempo, di ottenere qualche concessione da Bruxelles, ammesso che il Parlamento non si opponga); ritirare la โbozza Mayโ e andare โ visti i tempi stretti โ dritti verso una Brexit senza accordo scritto (il cosiddetto โNo Dealโ); oppure fare marcia indietro, sconfessando il referendum e scegliendo di restare a tutti gli effetti nella UE.
Il grafico dell’agenzia AFP illustra bene quali siano gli scenari possibili:
Flow chart describing what possibly happens next in the Brexit process pic.twitter.com/BGODBSoXlB
— AFP News Agency (@AFP) December 10, 2018
Rispetto a queste tre opzioni, come si pongono gli elettori del Regno Unito? Alla domanda ha provato a rispondere uno studio condotto da Benjamin Lauderdale per lโistituto YouGov, sottoponendo le tre opzioni a un vasto campione (addirittura a livello di singoli collegi) e incrociando i risultati per capire quale fosse la piรน apprezzata.
Lo studio รจ stato condotto realizzando oltre 20 mila interviste e utilizzando lo stesso modello usato per le elezioni 2017ย con il quale YouGov fu in grado di assegnare correttamente il risultato nel 93% dei seggi. In questo caso, invece delle intenzioni di voto, agli intervistati รจ stato chiesto di mettere le tre opzioni in ordine, da quella preferita a quella piรน sgradita. Ed รจ proprio grazie a questo meccanismo che รจ emerso quanto sia complicato interpretare correttamente il โvolere del popoloโ sul tema Brexit.
Primo metodo: the winner takes it all
Con questo metodo, che conteggia banalmente quale delle tre opzioni sia la piรน gradita, il โRemainโ vince nettamente: 46,2% contro il 27,1% e il 26,7% che vorrebbero rispettivamente una Brexit regolata dalla โbozza Mayโ e una con il โNo Dealโ.
Ma non si tratta di un risultato molto โrappresentativoโ, giacchรฉ produrrebbe un esito (la permanenza nella UE) opposto a quello preferito dalla maggioranza assoluta degli elettori (cioรจ una Brexit, in un modo o nell’altro). In presenza di tre opzioni di questo tipo, la cosa migliore รจ ricercare la soluzione โmeno sgraditaโ, piuttosto che quella โpreferitaโ.
Secondo metodo: Condorcet
Perchรฉ ciรฒ sia possibile bisogna ricorrere ad un secondo metodo, conteggiando gli โscontri direttiโ tra le diverse opzioni e verificando se ve ne sia una in grado di prevalere in due casi su tre. Disponendo, per ciascun intervistato, della โclassificaโ delle tre opzioni in ordine di gradimento, il conteggio diventa estremamente semplice.
L’evidenza รจ che la โbozza Mayโ risulta nettamente preferita (64,6% vs 35,4%) rispetto ad una soluzione โNo Dealโ; sul โNo Dealโ prevale anche (pur se meno nettamente) il โRemainโ. Infine, tra una Brexit secondo i termini della โbozza Mayโ e il โRemainโ vi sarebbe una paritร quasi assoluta, senza la possibilitร (anche per via del margine di errore statistico, che gli autori stimano essere pari ad un +/-2,3%) di individuare l’opzione vincente.
Terzo metodo: Voto Alternativo
Una terza possibilitร per far emergere un verdetto รจ quella del โVoto Alternativoโ, sistema che alcuni dei nostri lettori ricorderanno bene (รจ quello utilizzato in Australia per eleggere i deputati, nonchรฉ quello che ha vinto la nostra Elections League™, la competizione per scegliere il miglior sistema elettorale). Come funziona, in breve: in una competizione tra tre o piรน opzioni, gli elettori ordinano queste in base alla loro preferenza. Quindi, si eliminano progressivamente le opzioni che hanno ricevuto il minor numero di prime preferenze, riassegnando le seconde preferenze di chi aveva indicato uno degli eliminati alle relative opzioni ancora in corsa. Lโoperazione si ripete finchรฉ non emerge un’opzione che, grazie alla riallocazione delle seconde preferenze, supera il 50% (la maggioranza assoluta).
In questo caso, lโoperazione รจ molto rapida, poichรฉ le opzioni sono solo tre. Ma chi scartare tra lโopzione โbozza Mayโ e quella โNo Dealโ? In effetti anche in questo caso il margine per determinare quale sia tra queste due la โmeno preferitaโ รจ troppo esiguo (0,4%). Se fosse esclusa la โbozza Mayโ, allora โ come abbiamo visto con il metodo Condorcet โ lโopzione โRemainโ prevarrebbe nettamente sul โNo Dealโ; ma se invece fosse esclusa questโultima, saremmo nuovamente di fronte ad un esito incerto.
Il voto nei collegi
Fin qui la situazione a livello aggregato. Ma, come abbiamo scritto, lโindagine di YouGov si puรฒ spingere oltre, grazie ai dati raccolti a livello di singolo collegio. E non si tratta di un dettaglio, poichรฉ i parlamentari che si esprimeranno sulla bozza May sono eletti dagli (e rispondono agli) elettori del loro collegio, non in base ad un generico orientamento nazionale. Ed รจ proprio da questo tipo di indagine che emergono le indicazioni piรน interessanti.
Utilizzando il primo metodo a livello di collegio (come se si votasse con il FPTP, il โfirst past the postโ con cui si eleggono i deputati a Westminster) il โRemainโ stravincerebbe nella quasi totalitร dei collegi, ma questo โ come abbiamo detto โ รจ dovuto in massima parte alla โdivisione del fronteโ pro-Brexit in due opzioni distinte.
Piรน interessante รจ quindi la mappa per collegio ottenuta utilizzando il secondo metodo, quello Condorcet: in questo caso, escludendo lโopzione meno gradita (il โNo Dealโ) vediamo come i collegi favorevoli ad una Brexit secondo le regole della โbozza Mayโ supererebbero di gran lunga โ nonostante una sostanziale paritร nelle preferenze nazionali aggregate โ quelli pro โRemainโ, di oltre 100 unitร (372 a 272).
Da questa mappa emerge unโindicazione non di poco conto: se lo scopo fosse quello di accontentare il maggior numero possibile di loro elettori, i deputati dovrebbero votare massicciamente a favore della โbozza Mayโ.
Gli elettori dei partiti
Ma, per quanto i deputati singolarmente siano eletti in un collegio, ciascuno di essi appartiene pur sempre a un partito, la cui posizione non puรฒ essere ininfluente. E questโultima รจ a sua volta influenzata dallโorientamento dei rispettivi elettori. E qui le cose si fanno delicate, soprattutto per i Conservatori, la cui spaccatura (che potrebbe risultare decisiva nellโaffossare la โbozza Mayโ) in effetti riflette quella della propria base.
Secondo YouGov, infatti, solo il 20% degli elettori che hanno votato per i Conservatori nel 2017 sarebbe pro โRemainโ, mentre il restante 80% si dividerebbe equamente tra una Brexit con accordo (โDealโ) e una senza (โNo Dealโ). Solo apparentemente piรน semplice รจ la posizione del Labourย di Jeremy Corbyn, i cui elettori sono per il 70% contrari alla Brexit e che quindi vedrebbero con favore lโaffossamento della โbozza Mayโ, cosa che โ almeno in teoria โ lascerebbe una porta aperta alla possibilitร di un dietrofront del governo.
Piรน complessa da interpretare, politicamente, รจ la posizione di chi votรฒ โLeaveโ nel 2016: la maggioranza di costoro, infatti, sarebbe favorevole ad un โNo Dealโ.
Insomma, il voto, quando avrร luogo,ย รจ destinato a scontentare molti elettori, comunque vada a finire. Se la โbozza Mayโ verrร rigettata, le uniche due possibilitร che resteranno sul campo saranno una Brexit โNo Dealโ e un dietrofront che sconfessi il referendum del 2016. In entrambi i casi, come dimostra lo studio di YouGov, la maggioranza degli elettori del Regno Unito avrร motivo di essere insoddisfatta. Se invece la bozza verrร accolta, ne risulteranno scontenti sia coloro che sperano ancora in un colpo di scena a favore della permanenza nella UE, sia quelli che volevano una โhard Brexitโ, anche a costo di arrivare con un โNo Dealโ al fatidico 29 marzo 2019.
Complimenti. Siete cosรฌ affidabili… XD
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