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Social Monitor: Salvini supera Di Maio, sicurezza e immigrazione i temi più usati

Social Monitor: Salvini supera Di Maio, sicurezza e immigrazione i temi più usati

Le ultime due settimane hanno visto al centro della scena da un lato i fatti di Macerata e dall’altro l’affare rimborsopoli del M5S. Il primo elemento ha condizionato fortemente il filone immigrazione/sicurezza di Salvini, che ha concentrato ed intensificato i suoi post ed i suoi tweet su questo tema, alzando complessivamente il ritmo. Il secondo aspetto, invece, ha frenato in parte Di Maio (522 in totale tra tweet e post dal primo gennaio) che ha dovuto per la prima volta affrontare la difesa da uno scandalo. La risultante dal punto di vista quantitativo è il sorpasso di Salvini, che tocca quota 539 tra post e tweet. Nelle ultime due settimane, infatti, i contenuti nelle sue piattaforme social hanno raggiunto quota 194 (contro i 174 di Di Maio) con un utilizzo molto ampio del live tweeting (ben 112 tweet) in occasione di interviste sugli old media.

Renzi e Berlusconi, invece, non tengono il passo e dimostrano una comunicazione 2.0 distinta e meno intensa, ma più bilanciata tra online ed offline. I due, dall’inizio della campagna elettorale, si attestano rispettivamente a 177 e 180 tra post e tweet.

Silvio Berlusconi in particolare continua a ricalcare il modello di comunicazione adottato fin dall’inizio della sua campagna, ovvero una forte presenza sui media classici che viene poi declinata sui social. C’è poi stato, nell’ultima settimana, un clamoroso flash back: un nuovo “contratto con gli italiani”. Negli studi di Porta a Porta è stato scritto un nuovo documento (“Impegno con gli italiani”), subito riproposto e rilanciato sui social. Rispetto ai rivali, però, a Berlusconi mancano i comizi. Inoltre, la sua presenza sui social è dominata da video nel suo ufficio e dal live tweeting (ben 178 tweet), nonché dalla riproposizione delle sue interviste televisive.

Matteo Renzi, come già sottolineato nei monitor precedenti, non riesce a costruire una narrazione chiara e lineare. C’è una sorta di schizofrenia mediatica nel leader del Pd: alterna infatti momenti in cui ignora l’avversario politico ad altri in cui lo attacca con veemenza. Una comunicazione che denota come il leader del Pd non riesca a ritrovare l’identità e i tratti fondanti della sua narrazione. Il segretario dem continua ad equilibrare tweet e post (in totale 69 nelle ultime due settimane) a cui aggiunge la strategia del retweet per Ministri e Presidente del Consiglio (7 con Calenda, Lotti e Gentiloni, tra i più retwittati). Si registra un tentativo di live tweeting (13 tweet) con l’intervista a Otto e Mezzo, ma resta un caso isolato.

Infine Pietro Grasso non decolla e non ha continuità nel flusso sui social, ma utilizza questi strumenti come spot. Dall’inizio della campagna elettorale registra 119 tra tweet e post (43 nelle ultime due settimane).

Venendo all’approfondimento sui temi, quello dell’immigrazione e della sicurezza è stato quello più affrontato su Twitter da tutti i sette principali leader politici – eccezion fatta per Di Maio, che si è concentrato quasi esclusivamente sulla questione dei costi della politica.

Fra gli altri temi discussi dai leader spiccano lavoro, integrazione europea, fisco e pensioni (questi ultimi due affrontati soprattutto da Salvini e Berlusconi). Emma Bonino è poi l’unica a dare un buon risalto ai diritti civili. Quasi totalmente assenti dal dibattito, invece, i diritti sociali, le riforme istituzionali e la politica estera.

Passando all’analisi dei singoli leader si nota come la strategia di Salvini, Di Maio e di Giorgia Meloni sia quella di concentrarsi quasi esclusivamente su un singolo tema. Per i due protagonisti della coalizione di centrodestra si tratta di immigrazione e sicurezza: la leader di Fratelli dItalia ne parla nel 75,5% dei casi, mentre il segretario della Lega nel 68,9%. Il resto delle issue resta in secondo piano nella loro comunicazione online. Il candidato premier grillino affronta invece quasi esclusivamente il tema dei costi della politica (81,5%).

Si muovono invece su due o tre temi favorevoli Berlusconi, Grasso ed Emma Bonino. In tutti e tre i casi, come accennato, sono sempre immigrazione e sicurezza le prime preoccupazioni, ma mentre per il fondatore di Forza Italia queste sono affiancate da fisco (con accento sulla flat tax) e lavoro, per la leader di +Europa le altre tematiche principali sono diritti civili e integrazione europea le altre tematiche principali. Pietro Grasso invece è l’unico a dare risalto ai temi ambientali.

Ancora diversa sembra la strategia di Matteo Renzi. Le sue issue preferite sono immigrazione e sicurezza (25,5%) e lavoro (19,6%), ma queste sono affiancate da molteplici temi minori: fisco, integrazione europea, costi della politica, ma anche salute, trasporti, export e made in Italy. Una strategia “generalista” che potrebbe essere indice della difficoltà riscontrata dall’ex Presidente del Consiglio nell’imporre un tema forte nella campagna elettorale.

Infine, vi sono due ulteriori elementi da segnalare. In primis, i leader dei principali partiti in campo si attaccano quotidianamente sui social e con particolare aggressività: ciò avviene soprattutto da parte di Salvini e Di Maio nei confronti dei competitor. In secundis, la mancanza del confronto televisivo, un format classico delle campagne elettorali. La corsa del 2018, invece, vedrà un dibattito a colpi di tastiera, senza un confronto reale, con una una media – finora – di 30 tweet/post al giorno.

 

(Ha collaborato Francesco Cianfanelli)

Andrea Altinier

Andrea Altinier lavora da anni nella comunicazione politica ed istituzionale ed attualmente si occupa di consulenza di comunicazione strategica e pr in Adnkronos Nordest. Ha lavorato per dieci anni nello staff di Luca Zaia occupandosi della relazione con i media della Regione del Veneto. Ha maturato una consolidata esperienza lavorando nelle istituzioni e nel privato, in particolare presso la società Swg. È stato tra i fondatori e i curatori della rivista digitale www.postpoll.it e ha pubblicato un saggio all’interno del libro “La Nuova Comunicazione Politica” edito da Franco Angeli. Dal 2013 è docente di Comunicazione pubblica e d’impresa presso lo IUSVE di Venezia e Verona. Con Francesco Pira nel 2014 ha pubblicato il libro “Comunicazione pubblica e d’impresa”. Negli ultimi anni ha seguito come spin doctor diverse campagne elettorali e sta approfondendo il tema dello storytelling. E' impegnato in una sfida ambiziosa individuare i driver della comunicazione che modificano le intenzioni di voto. Una sfida che va oltre statistica e sociologia, ma con youtrend.it tutto è possibile.

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