YouTrend

Quanto sono soddisfatti della propria vita gli italiani?

I dati Istat mostrano che la soddisfazione per la propria vita è in crescita in tutte le fasce d’età, tranne in quella dei 14-19enni.

Quanto sono soddisfatti gli italiani della propria vita? Ha provato a rispondere l’Istat con un’indagine condotta nel 2021 e pubblicata recentemente, mostrando come sia in aumento la quota di persone di almeno 14 anni soddisfatte per la propria vita nel complesso (+1,7 punti percentuali rispetto al 2020), con l’eccezione dei giovani nella fascia 14-19 anni.

Alla domanda “attualmente, quanto si ritiene soddisfatto della sua vita nel complesso?”, in base a un punteggio da 0 a 10, nei primi mesi del 2021 il 46,0% delle persone di 14 anni risponde con punteggi tra 8 e 10, il 39,5% con 6 o 7 e il 12,7% con punteggi che vanno tra 0 e 5. 

Rispetto al 2020 sale la percentuale di cittadini che ha una valutazione molto positiva della propria vita, che in questo modo torna ai livelli che aveva nel 2012. Questa dinamica positiva è particolarmente dovuta ai segmenti più “deboli” della popolazione.

 

Come cambia per genere ed età

La crescita della soddisfazione riguarda entrambi i generi: per le donne passa dal 43,1% al 44,3% e per gli uomini dal 45,5% al 47,7%. 

A livello anagrafico si ha una generale crescita della soddisfazione rispetto all’anno precedente, tranne che per i giovani nella fascia 14-19 anni: la quota di molto soddisfatti scende dal 55,8% del 2020 al 52,3% del 2021. La crescita è stata invece più elevata della media tra le persone di oltre 75 anni (dal 36,4% al 39,4%).

I dati Istat mostrano comunque che, nel complesso, la soddisfazione diminuisce tendenzialmente con l’invecchiamento: la quota di molto soddisfatti più elevata è tra i 14-19 anni (nonostante il calo) e quella più bassa tra le persone di 75 anni e più (nonostante la crescita).

 

 

Come cambia per occupazione e titolo di studio

Chi è occupato o è studente esprime più frequentemente giudizi positivi di soddisfazione rispetto ai disoccupati. Per il 50,3% degli occupati e il 49,9% degli studenti la soddisfazione è elevata. 

Anche la tipologia di professione ha un ruolo: dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (53,9%), insieme a quadri e impiegati (51,1%), dichiarano livelli di soddisfazione più alti rispetto agli operai (49,2%) e ai lavoratori in proprio (46,2%).

Le persone in cerca di occupazione hanno registrato un aumento significativo dei giudizi positivi (dal 31,3% del 2020 al 35,5% del 2021). Anche le casalinghe risultano più soddisfatte (dal 39,9% del 2020 al 43,6% del 2021), rileva l’Istat.

 

 

La soddisfazione, in generale, cresce con il titolo di studio: è molto soddisfatto il 50,2% del laureati e il 39,6% di chi ha una licenza elementare. Allo stesso tempo bisogna osservare che mentre la soddisfazione dei primi non cresce rispetto al 2020, quella dei secondi invece sì.

 

 

Come cambia per area geografica

Si osservano importanti differenze territoriali anche su questo aspetto, seppur in assottigliamento. Il Nord è l’area geografica in cui le persone esprimono una soddisfazione elevata con il 48,3%, mentre al Centro e al Mezzogiorno si fermano rispettivamente al 45,8% e al 43,0%.

La regione con il più elevato livello di soddisfazione resta il Trentino-Alto Adige (60,8%), mentre la Puglia è quella con il livello più basso (39,5%). La Sicilia (43,2%) e la Campania (40,6%) sono le regioni dove la crescita è più marcata.

 

 

C’è poca fiducia negli altri

Istat ha anche cercato di capire quanto ci si fida degli altri. Alla domanda se ci si possa fidare della maggior parte delle persone oppure bisogna stare molto attenti, il 72,7% risponde che “bisogna stare molto attenti”, mentre il 25,5% predilige un atteggiamento di fiducia. Gli uomini, inoltre, mostrano un atteggiamento di apertura verso gli altri maggiore delle donne. 

Osservando i dati per condizione professionale, si vede che i più fiduciosi sono dirigenti, imprenditori e liberi professionisti: il 36,2% dichiara che ci si può fidare della maggior parte della gente rispetto al 18,1% di chi è invece in cerca di prima occupazione. In generale, tra gli occupati è più diffuso un atteggiamento di fiducia (29,4%) rispetto a chi è in condizione non professionale o non lavora. Anche le persone con un titolo di studio più elevato dichiarano di fidarsi di più degli altri: il 38,7% dei laureati e il 26,7% dei diplomati rispetto al 20,9% di chi ha al massimo la licenza media e al 17,0% di chi possiede la licenza elementare.

Infine, a livello geografico si ha che nel Mezzogiorno il 21,5% della popolazione ritiene che gran parte della gente sia degna di fiducia, mentre al Centro si sale al 26,7% fino a raggiungere il 27,9% nelle regioni settentrionali. 

 

Lorenzo Ruffino

Commenta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.