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In Italia si legge poco

A leggere sono soprattutto giovani, laureati e abitanti del Nord. 

La scorsa settimana Istat ha pubblicato i dati sul numero di lettori nel corso del 2020. I lettori sono in aumento rispetto all’anno precedente, ma nonostante questo si continua a leggere poco.

 

Sono i più giovani a leggere di più

Nel 2020 il 41,4% delle persone con più di 6 anni ha letto almeno un libro, un aumento di 1,4 punti percentuali rispetto al 2019, dopo anni di stabilità. Il valore massimo lo si era toccato nel 2010 con il 46,8%. 

La quota più alta di lettori continua a essere quella dei giovani: ha letto almeno un libro (per motivi non scolastici o professionali) il 58,6% dei ragazzi tra gli 11 e i 14 anni. Tuttavia, è un dato in calo da anni. 

Tra uomini e donne continua a persistere un divario rilevante. Nel 2020 la percentuale delle lettrici è stata del 46,4%, in aumento di 2 punti percentuali rispetto al 2019, mentre quella dei lettori è al 36,1%: un gender gap di ben dieci punti.

In assoluto, il segmento demografico che legge di più è costituito dalle ragazze tra gli 11 e i 24 anni, con oltre il 60% di lettrici. La quota scende sotto la media nazionale dopo i 60 anni, mentre per i maschi il dato non supera mai il 50%, tranne che per i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni.

 

L’istruzione conta, così come la zona geografica e la famiglia

Ad aver letto almeno un libro nel 2020 è stato il 72,8% dei laureati, il 49,1% dei diplomati e il 26,8% di chi possiede al più la licenza elementare.

Inoltre, si tende a leggere di più nelle regioni settentrionali: ha letto almeno un libro il 48,2% delle persone residenti nel Nord-ovest, il 48,5% di quelle del Nord-est, il 44,3% delle regioni del Centro e il 29,2% dei residenti al Sud. Nelle Isole si registra una differenza forte tra Sicilia (29,5%) e Sardegna (40,7%). 

Ma vi sono evidenti differenze anche in base alla dimensione del comune: è un lettore il 49,9% degli abitanti di aree metropolitane, mentre nei comuni più piccoli (con meno di duemila abitanti) si scende al 35,6%. 

L’abitudine alla lettura è molto influenzata dall’ambiente familiare: a leggere è il 78,1% dei ragazzi tra i 6 e i 18 anni con entrambi i genitori lettori, percentuale più che dimezzata (36,3%) tra i ragazzi con entrambi genitori non lettori. Ma è sufficiente che un solo genitore sia lettore perché la percentuale salga di molto: al 64,5% se si tratta solo della madre, e al 63,8% nel caso del solo padre. 

Ancora: nel 2020, il 44,6% dei lettori italiani ha letto al massimo tre libri nell’ultimo anno. Si tratta dei cosiddetti “lettori deboli” tra i quali si ritrovano poco meno della metà dei lettori maschi (48,5%) e delle persone tra 11 e 14 anni (47,2%). I cosiddetti “lettori forti” (con almeno 12 libri letti nell’ultimo anno) sono invece il 15,2%. La maggiore propensione delle donne alla lettura si registra anche nell’intensità della lettura: il 16,7% dichiara di leggere in media un libro al mese contro il 13,3% degli uomini.

Lorenzo Ruffino

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