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I sondaggi tedeschi a tre settimane dal voto: la rimonta della SPD

I sondaggi tedeschi mostrano una situazione capovolta rispetto a un mese fa: la SPD è ora il primo partito e la CDU è in crisi.

Il 26 settembre gli elettori tedeschi saranno chiamati al voto per eleggere i membri del Bundestag. Ma cosa dicono i sondaggi a tre settimane dal voto?

 

La rimonta della SPD e le difficoltà della CDU/CSU

Nell’ultimo mese in Germania è in atto una rimonta della SPD, il principale partito di centrosinistra del Paese, grazie alla popolarità del suo candidato, il Vicecancelliere e Ministro delle Finanze Olaf Scholz. La SPD è passata dal 16% di inizio agosto al 24% attuale, andando a togliere consensi principalmente alla CDU/CSU e arrivando ad essere il primo partito del Paese.

La CDU è – insieme al partito gemello presente solo in Baviera, la CSU – il partito di centrodestra della Cancelliera Angela Merkel, che dopo 16 anni al potere ha deciso di non ricandidarsi. Al suo posto c’è Armin Laschet, il Ministro-Presidente della Renania Settentrionale-Vestfalia. A causa di molti errori fatti da Laschet, però, la CDU/CSU è passata dal 29% di fine luglio al 21% attuale, e in diversi sondaggi ha registrato il valore più basso di sempre.

In difficoltà sono anche i Verdi, guidati dalla deputata Annalena Baerbock. A maggio per tre settimane sono infatti stati il primo partito con il 26%, ma poi hanno avuto un progressivo calo, fino al 18% di metà luglio. Attualmente sono a poco più del 17%: un buon dato in termini assoluti, anche se in calo, per l’appunto, rispetto ai mesi scorsi.

La FDP, partito liberale di centro guidato dal deputato Christian Lindner, ha avuto un buon trend per buona parte dell’anno, cosa che gli ha permesso di passare dal 6% di inizio gennaio al 12% attuale, ma negli ultimi mesi è rimasto abbastanza stabile. Si tratta comunque di un buon dato, considerando le difficoltà che ha avuto il partito dopo aver scelto, nel 2017, di non entrare nel governo di grande coalizione formato da CDU/CSU e SPD.

Infine, ci sono AfD, il partito di estrema destra, e la Linke, il partito di estrema sinistra. Entrambi sono più o meno stabili negli ultimi mesi, con AfD all’11% e la Linke al 6-7%, vicini alla soglia di sbarramento del 5%.

 

Scholz è il candidato preferito dai tedeschi

In queste settimane Olaf Scholz è riuscito a imporsi come il candidato alla Cancelleria preferito dei tedeschi. La scorsa settimana YouGov ha chiesto appunto agli elettori quale fosse il loro candidato preferito per guidare il Governo e il 27% ha risposto Scholz, con Laschet solo quarto all’8% – superato sia da Lindner (12%) che da Baerbock (8%). Alla domanda su quale sia il candidato più competente, inoltre, il 55% degli intervistati dall’istituto Infratest dimap ha risposto Scholz, il 15% Laschet e il 7% Baerbock. 

Domenica scorsa, peraltro, si è tenuto un dibattito televisivo tra Scholz, Baerbock e Laschet. Il candidato della SPD è uscito vincitore per la maggior parte degli elettori, sebbene non in modo schiacciante: il 36% degli intervistati da Forsa l’ha infatti scelto come vincitore del dibattito, con Baerbock seconda al 30% e Laschet terzo al 25%. Alla domanda su chi fosse il candidato più credibile, il 36% ha indicato Scholz, il 32% Baerbock e il 25% Laschet. Il 46% ha indicato sempre Scholz come candidato più competente e informato, il 26% Laschet e il 24% Baerbock.

 

Le possibili maggioranze

Formare un governo dopo queste elezioni potrebbe non essere semplice, perché ci sono diverse maggioranze possibili. L’unico partito che sicuramente non farà parte del governo è AfD, che essendo di estrema destra viene escluso a priori.

La coalizione più probabile secondo molti analisti è quella formata da SPD, Verdi e FDP, anche detta coalizione “a semaforo” (in Germania le alleanze sono chiamate in base ai colori dei partiti), che in base alle ultime proiezioni di Politico avrebbe il 58% dei seggi del Bundestag. Un’altra coalizione possibile è quella tra CDU, Verdi e SPD – la coalizione “Kenya” – con il 68% dei seggi. C’è poi la coalizione “Giamaica”, già tentata senza successo nel 2017: CDU, FDP e Verdi, con il 55% dei seggi (l’unica che può escludere la SPD dal governo). Un’altra alternativa è la coalizione “Germania”: CDU, FDP e SPD. Infine, una coalizione più spostata a sinistra formata da SPD, Verdi e Linke avrebbe il 52% dei seggi.

Secondo un sondaggio INSA, il 42% dei tedeschi crede che Scholz diventerà cancelliere, mentre il 17% è convinto che lo diventerà Laschet e solo il 9% crede che possa diventarlo Baerbock.

In generale, comunque, è possibile che possano servire diverse settimane di colloqui tra i partiti prima di riuscire a raggiungere un accordo sulla formazione del nuovo Esecutivo. L’esito di queste elezioni tedesche si sta insomma dimostrando meno prevedibile del previsto.

Lorenzo Ruffino

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