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Conte giova al consenso del Movimento 5 Stelle

L’ex premier gode di ampio consenso e permetterebbe al partito di Grillo di crescere nelle intenzioni di voto.

L’insediamento del governo Draghi ha rappresentato un momento di crisi per il Movimento 5 Stelle, costretto a cedere sulla volontà di creare un governo Conte-ter. A minare la stabilità interna anche l’addio di Alessandro Di Battista e l’espulsione dei parlamentari che non hanno votato la fiducia al governo Draghi. In una fase così delicata, l’impressione è che solo Giuseppe Conte possa aiutare il partito a recuperare compattezza e approvazione.

Secondo una rilevazione di EMG Different, Conte come leader farebbe guadagnare 4,6 punti percentuali al M5S, che passerebbe dal 17,2% al 21,8% nei sondaggi nazionali. Il consenso proverrebbe in larga parte dal Partito Democratico, che perderebbe più del 3% e diventerebbe il quarto partito in Italia dopo Lega, M5S e Fratelli d’Italia.

Inserito nella lista dei ministri proposti dal Movimento prima delle elezioni del 2018, Conte è stato il perno delle due inedite alleanze dei governi da lui guidati. A lui si deve l’istituzionalizzazione del partito di Grillo, determinandone la svolta europeista e moderando alcune sue posizioni estreme.

La crescita dei consensi per il Movimento sarebbe riconducibile alla fiducia degli italiani in Conte, che al momento è uno dei leader politici italiani più apprezzati, pur non ricoprendo attualmente nessuna carica politica o istituzionale. Il dato non sorprende, ma anzi conferma il giudizio tendenzialmente positivo sull’operato del governo Conte II.

Conte sarebbe anche il leader designato di un’alleanza tra M5S e PD, confermandosi come figura idonea a far convivere le due forze politiche. D’altro canto, se l’ex premier fondasse un proprio partito, otterrebbe oltre il 10% dei consensi, che proverrebbero in larga misura proprio dall’elettorato del Movimento, ma anche da quello del PD. Al momento questo scenario è poco realistico, ma è utile a confermare come buona parte degli elettori grillini siano legati a Conte e disposti a indirizzare il proprio voto a seconda delle sue mosse.

La logica conseguenza di questa analisi è che scegliere Conte come capo politico sarebbe la strategia ottimale per il Movimento 5 Stelle per consolidare e accrescere il suo elettorato. In più, se per i 5 Stelle avere Conte come leader è lo scenario migliore, lo stesso ex premier non ha mai smentito la propria vicinanza al Movimento, partecipando ai recenti vertici della direzione e manifestando sostegno in un tweet per le nomine nella Giunta della Regione Lazio di due esponenti del partito.

Lorenzo Ancona

Studente laureando in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla Luiss Guido Carli. Appassionato di politica e internet, e alla ricerca di un modo per conciliarli. Leggo con determinazione per scrivere con precisione.

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