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I numeri degli stranieri residenti in Italia

Quanti sono, da dove vengono e dove vivono i cittadini stranieri residenti nel nostro Paese

Nel dibattito politico italiano si è sentito parlare spesso di “invasioni” di stranieri o di presunte ondate di migranti che premono sulle frontiere del nostro Paese. Eppure, secondo i dati dell’ISTAT, nel 2019 gli stranieri residenti in Italia rappresentano l’8,7% della popolazione totale, ovvero 5.250.000 su circa 60 milioni di abitanti. Grazie ai dati ISTAT possiamo scoprire di più su quanti sono gli stranieri residenti in Italia, da dove vengono e dove vivono.

 

Le nazionalità e le aree di provenienza

Osservando i continenti di provenienza, scopriamo che il 50% viene da altri paesi europei, di cui la maggior parte dall’Unione Europea (30%, contro il 20% degli extra-UE). Il 22% viene dall’Africa, il 20% da paesi asiatici – di cui la metà dal subcontinente indiano – e il 7% dal continente americano.

 

Se prendiamo in considerazione le nazionalità, scopriamo che il gruppo più numeroso è rappresentato dai cittadini rumeni con 1.206.000 presenze, seguiti dagli albanesi (441.000) e dai marocchini (422.000). A seguire troviamo altri gruppi molto numerosi come cinesi (quasi 300.000 presenze), ucraini (239.000), filippini (168.000), indiani (157.000) e bengalesi (quasi 140.000 presenze). Superano le 100.000 presenze anche – proseguendo in ordine decrescente – i moldavi, gli egiziani, i pakistani, i nigeriani, i cingalesi e i senegalesi.

Nonostante gli storici legami che unisco l’Italia e gli Stati Uniti, i cittadini statunitensi residenti nel nostro Paese sono appena 15.647, un numero modesto se paragonato a quello dei cittadini provenienti da altri grandi paesi come ad esempio la Russia (38.448) e il Brasile (50.690).

 

Dove vivono gli stranieri residenti in Italia?

La maggior parte dei residenti non italiani si trova nell’Italia settentrionale, diviso tra le regioni del Nord-Ovest (34% del totale) e del Nord-Est (24%). Una cospicua porzione risiede anche nelle regioni del Centro (25%), mentre molti meno in quelle del Meridione (12%) e nelle Isole (appena il 5% del totale). Questi dati mostrano una distribuzione che rispecchia solo in parte quella della popolazione italiana, che risiede per la maggior parte nelle regioni del Nord-Ovest (27%) e del Meridione (23%), per poi a seguire in quelle del Centro Italia (20%), del Nord-Est (19%) ed infine delle Isole (11%).

In tutte le regioni italiane il gruppo più consistente è rappresentato dai cittadini di provenienza UE, sopratutto in Calabria, Basilicata e Lazio dove rappresentano più del 40% degli stranieri residenti. Vi sono poi altre regioni, soprattutto nel Nord-Est del Paese, dove a una cospicua presenza di cittadini UE se ne affianca una altrettanto numerosa di persone provenienti dai paesi dell’Europa orientale extra-UE. Tra queste spiccano soprattutto regioni come il Friuli Venezia Giulia e il Trentino-Alto Adige, dove questo gruppo rappresenta il 30% degli stranieri residenti. Un dato con non dovrebbe sorprendere data la vicinanza geografica ai Balcani.

Altre regioni come la Lombardia vedono una considerevole presenza di stranieri provenienti dal sub-continente indiano (12% del totale) e dall’Africa settentrionale (17%), mentre la Liguria vede una presenza numerosa di persone provenienti dall’America meridionale (18%) e dall’Africa settentrionale (14%). Infine, Sicilia e Sardegna vedono rispettivamente una cospicua presenza di cittadini provenienti dai paesi dall’Africa settentrionale (in Sicilia rappresentano il 19% del totale degli stranieri residenti) e subsahariana (in Sardegna rappresentano il 19% del totale), molto probabilmente in questo caso per via di una maggiore vicinanza alle rotte migratorie che attraversano il Mediterraneo.

 

Tutti i gruppi registrano una predilezione per la Lombardia rispetto ad altre regioni: un dato che non stupisce essendo da sempre il cuore economico dell’Italia, oltre che la regione più popolosa con oltre 10 milioni di abitanti. È questo il caso per il 41% del totale dei cittadini provenienti dall’America Latina e per il 59% di coloro che vengono dall’America Centrale. Chi proviene dall’Africa meridionale o dal sudest asiatico sembra invece preferire, oltre alla Lombardia, anche il Lazio. Infine, quest’ultima regione sembra essere la destinazione preferita anche per chi proviene dell’Africa Orientale, quasi a voler ribadire il ruolo di polo attrattore ricoperto dalla città di Roma oltre che da Milano.

 

Quanto incidono gli stranieri sulla popolazione?

A livello generale, una larga maggioranza (57%) degli stranieri presenti in Italia risiede in città con meno di 50.000 abitanti. Una preferenza dettata forse dai costi inferiori degli alloggi oppure a dinamiche di altro tipo, come ad esempio la vicinanza ai luoghi di lavoro. Tuttavia, se comparati alla media per i cittadini italiani, gli stranieri risultano notevolmente più urbanizzati: il 35% degli italiani  vive in città con più di 50.000 abitanti, rispetto al 43% dei cittadini stranieri. Una differenza che diventa ancora più marcata se si guarda a regioni come la Sardegna, dove appena il 25% degli italiani vive in medio-grandi città rispetto al 42% degli stranieri, il Piemonte (31% degli italiani e 46% degli stranieri), la Lombardia (26% degli italiani e 39% degli stranieri), la Provincia autonoma di Bolzano (20% degli italiani e 31% degli stranieri) e il Friuli-Venezia Giulia (29% degli italiani e 39% degli stranieri).

Questi cittadini stranieri che incidenza hanno sulle popolazione residente nelle medio-grandi città italiane? Appena il 9%. Tuttavia, se guardiamo ancora una volta nel dettaglio, le differenze non mancano. Il centro urbano che registra la maggior presenza di stranieri in rapporto alla popolazione è Prato con il 21%, città che storicamente vede una forte presenza di immigrati provenienti dalla Cina. Ma vi sono altri centri come Milano, Piacenza, Brescia e Cinisello Balsamo dove gli stranieri rappresentano il 19% delle popolazione totale.

Altre città con più di 50.000 abitanti e largamente sopra la media sono Sesto San Giovanni (17%), Bergamo (17%), Parma (17%), Reggio nell’Emilia (16%), Padova (16%), Cremona (16%), Firenze (16%), Bologna (15%), Torino (15%) e Roma (13%).

Al contrario, nelle città con almeno 50.000 abitanti del Sud Italia e delle Isole l’incidenza della popolazione straniera sul totale degli abitanti è di molto inferiore alla media. Scorrendo la lista la prima che incontriamo è Battipaglia, in Campania, che con il suo 9% ricalca la media nazionale, seguita da Lecce (8%), Lamezia Terme (8%), Reggio Calabria (7%), Cosenza (6%), Mazara del Vallo (6%) Napoli (6%), Cagliari (6%). Chiudono la lista città come Ercolano, Torre del Greco e Bagheria, dove appena l’1% della popolazione risulta essere di cittadinanza non italiana.

 

Stranieri in Italia: più uomini o più donne?

Le donne rappresentano il 52% del totale degli immigrati in Italia, con 2.700.000 presenze (contro i 2.500.000 degli uomini), sebbene il loro numero cambi considerevolmente a seconda del paesi di provenienza.

Ad esempio, rappresentano una larga maggioranza nei gruppi di cittadini provenienti dai paesi dei Caraibi (66%) e dell’America centrale (63%), ma anche di quelli provenienti dall’America latina (60%), dall’Europa orientale (59%), dagli altri paesi UE (59%), dall’Oceania (58%) e dal sud-est asiatico (58%). Al contrario, sono una minoranza in quei gruppi provenienti dai paesi dell’Asia centrale (30%), dall’Africa subsahariana (30%) e dal sub-continente indiano (36%).

 

A questo proposito spicca il dato per i cittadini stranieri provenienti dall’Asia centrale e dal medio oriente, che vedono il numero di donne equiparare quello degli uomini. Le ragioni dietro a questo bilanciamento tra i sessi potrebbero essere un maggiore legame all’interno delle popolazioni di migranti, come nel caso delle comunità cinesi, oppure a una fuga di interi nuclei famigliari dettata da guerre e da persecuzioni, come nel caso di siriani e palestinesi.

Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio delle donne, i dati ISTAT ci mostrano un quadro del tutto identico a quello definito precedentemente per il totale della popolazione straniera, a dimostrazione del fatto che sono le donne a determinare le tendenze nei cambiamenti della distribuzione della popolazione straniera residente in Italia.

Nicolò Berti

Quella di Nicolò può essere definita una vita "di confine". Nato e cresciuto in Friuli, il confine orientale d'Italia, appassionato di storia e politica fin da giovane, ha sempre trovato affascinanti le dinamiche Est-Ovest. Laureato in Amministrazione Pubblica, ha seguito e organizzato svariate campagne elettorali tra Udine e Trieste. Si è occupato di Progetti europei per lo sviluppo locale e adesso vive e lavora a Bruxelles come sondaggista e analista di politiche pubbliche.

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