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USA 2020: gli Stati che mancano ancora all’appello

USA 2020: gli Stati che mancano ancora all’appello

La situazione in Arizona, Georgia, North Carolina e Alaska

Sono 4 gli stati che ancora non stati assegnati a uno dei due candidati dalla maggior parte dei network americani: Arizona, Georgia, North Carolina e Alaska. Negli ultimi due la partita sembra essere indirizzata verso una vittoria di Trump, mentre in Arizona e Georgia i voti finora scrutinati sarebbero favorevoli al Presidente eletto Joe Biden. 

In Arizona lo spoglio è al 98% e mancherebbero all’appello circa 70 mila schede, di cui soltanto 38 mila nella contea di Maricopa, la più popolosa dello stato e in cui si trova la città di Phoenix. Il prossimo aggiornamento arriverà lunedì sera, ma difficilmente Trump potrà superare Biden. Il vantaggio di quest’ultimo sul Presidente uscente si è via via assottigliato con la conta dei voti e si attesta ora allo 0,51% (soltanto 16.985 voti) ma a Trump servirebbe vincere circa il 60% del voto restante, una percentuale che non ha mai raggiunto nei diversi batch di voti nella contea di Maricopa. L’Arizona non prevede la possibilità di richiedere un riconteggio, ma questo può avvenire automaticamente solo nel caso in cui il distacco fra i candidati sia uguale o inferiore allo 0,1%.

 

In Georgia lo scrutinio è a oltre il 98% e il vantaggio di Biden su Trump è di solo 10.353 voti (0,21%). Mancano soltanto poche schede per concludere il conteggio (tra voti per posta, provisional ballots e voti dei militari all’estero) e se il margine resterà al di sotto del 0,5% Trump avrà 2 giorni di tempo dalla fine dello scrutinio per chiedere un riconteggio.

 

In North Carolina Trump è avanti con il 50,0% delle preferenze e un margine di 75.407 voti su Biden, con il 98% delle schede scrutinate. Il motivo per cui lo Stato non è ancora stato assegnato sta nel termine di ricezione dei voti per posta, fissato al 12 novembre. 

 

In Alaska la conta è ferma dall’election night, con il 56% delle schede per ora scrutinate. A dare il 62,9% di preferenze per Trump sono per ora soltanto i voti anticipati espressi di persona fino al 29 ottobre e i voti degli elettori che si sono recati alle urne il 3 novembre. Soltanto da domani, 10 novembre, inizierà lo scrutinio di tutti i voti per posta, che potranno ancora essere ricevuti fino al 13 novembre a patto che siano stati timbrati dagli uffici postali entro il giorno delle elezioni. La data limite per lo scrutinio è fissata al 18 novembre, ma è improbabile che Biden possa conquistare lo Stato, sebbene le schede per posta già pervenute agli uffici elettorali siano oltre 90 mila

 

Daniele Baldo

Studente laureando in Scienze del Governo all'Università di Torino. Si occupa di Stati Uniti su Instagram con la pagina @intheusa.it e vive di politica, non solo americana.

5 commenti

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  • Non fidarsi è sempre bene,
    quando poi ci sono in ballo i voti per posta (inaffidabili senza controllo) allora la premessa diventa legge.
    Ricontare e verificare voto per voto e vinca chi ha ottenuto il migliore punteggio.

    In Italia siamo inondati da TG e programmi pieni di menzogne a favore della sinistra.
    Non se ne puo’ piu’.
    Il TG di Mentana è totalmente inaffidabile.
    I giornalisti dovrebbero essere obbligati a riportare la realtà, non a fare politica di parte, evitando di riportare la parte scomoda della notizia.