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Regionali in Veneto: una sfida già chiusa?

Regionali in Veneto: una sfida già chiusa?

Il Presidente uscente Luca Zaia va alla ricerca del terzo mandato, forte di un già solido consenso che è ulteriormente cresciuto in questi ultimi mesi.

Tra le sei regioni al voto il 20 e il 21 settembre c’è anche il Veneto. Pare scontata la riconferma del Presidente uscente, il leghista Luca Zaia, che si candida per il terzo mandato consecutivo sostenuto dalla coalizione di centrodestra. Il principale competitor è Arturo Lorenzoni, già vicesindaco di Padova e candidato del centrosinistra. In una partita che sembrerebbe già chiusa, dunque, saranno interessanti soprattutto le percentuali delle varie liste: prevarrà la Lega o la lista del Presidente? Come andranno invece gli altri partiti principali?

 

La legge elettorale

La legge elettorale del 2012 è stata modificata nel 2018 e nel 2020: gli elettori sono chiamati a votare per il rinnovo del Presidente e dei 50 consiglieri regionali, di cui uno sarà il miglior perdente tra i candidati alla Presidenza. La Regione è suddivisa in sette circoscrizioni elettorali, corrispondenti alle sei province e alla città metropolitana di Venezia: a ognuna di esse spettano 9 consiglieri, tranne a Belluno e Rovigo a cui ne sono assegnati due. Se la coalizione del presidente eletto supera il 40%, essa ottiene 29 seggi su 51, altrimenti 27.

Per quanto concerne l’espressione del voto, l’elettore può scrivere una o due preferenze, ma in quest’ultimo caso devono essere di genere diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza.

 

I candidati

Il Presidente uscente Luca Zaia, oltre che dalla sua lista e da quella della Lega, è sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia e da Lista Veneta-Autonomia. La maggioranza che sostiene il Governo nazionale si presenta invece sostanzialmente divisa in tre: il Partito Democratico – insieme a Europa Verde, Il Veneto che Vogliamo, Sanca Autonomia e Volt Europa – sostiene il professor Arturo Lorenzoni, ex vicesindaco di Padova; l’ex senatore Enrico Cappelletti corre per il Movimento 5 Stelle; la senatrice renziana Daniela Sbrollini è sostenuta da un’unica lista che raccoglie Italia Viva, PSI, PRI e Civica Veneto. 

Gli altri candidati sono:

  • Paolo Girotto, sostenuto dal Movimento 3V (Vaccini Vogliamo Verità);
  • Paolo Benvegnù, segretario regionale di Rifondazione Comunista, che si presenta per Solidarietà Ambiente Lavoro;
  • Patrizia Bartelle, consigliere regionale uscente, già M5S e Italia in Comune, che corre per Veneto Ecologia Solidarietà;
  • Antonio Guadagnini, consigliere regionale uscente eletto con la lista Indipendenza-Noi Veneto, che si presenta con il Partito dei Veneti;
  • Simonetta Rubinato, già deputata e senatrice, che corre per la lista Veneto-Simonetta Rubinato per le Autonomie.

 

Le elezioni regionali del 2015

Cinque anni fa Luca Zaia vinse con più del 50% dei suffragi, doppiando la candidata del centrosinistra Alessandra Moretti che si fermò al 23%. Avevano raggiunto un discreto 12% anche il pentastellato Jacopo Berti e l’ex sindaco di Verona Flavio Tosi, espulso dalla Lega. Le principali liste entrate in consiglio con almeno 5 seggi furono quella del Presidente (23,1%), la Lega (17,8%), il Partito Democratico (16,7%) e il Movimento 5 Stelle (10,4%).

 

Le elezioni politiche del 2018

Alle ultime politiche il centrodestra ottenne oltre il 48% dei voti, staccando sia il Movimento 5 Stelle (24,3%) sia il centrosinistra (20,3%). Tra le liste, fu la Lega a farla da padrona col 32,2%, seguita dai pentastellati (24,3%), dal Partito Democratico (16,7%) e da Forza Italia (10,5%).

 

 

Le elezioni europee del 2019

L’anno scorso la Lega sfiorò il 50% alle europee (toccando precisamente il 49,9%). Il Partito Democratico fu secondo col 18,9%, mentre tutte le altre liste non superarono i 10 punti percentuali.

 

 

 

 

Giacomo Capovilla

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