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Regionali in Campania: Caldoro versus De Luca, atto terzo

Regionali in Campania: Caldoro versus De Luca, atto terzo

In Campania va in scena per la terza volta la sfida tra l’uscente De Luca e il forzista Caldoro. Il Movimento 5 Stelle schiera invece Valeria Ciarambino.

Insieme ad altre sei regioni italiane, anche la Campania sarà chiamata al voto i prossimi 20 e 21 settembre per il rinnovo del Presidente e del Consiglio regionale. L’impatto della pandemia avrà probabili ripercussioni sulle scelte di voto, spostando le preferenze dall’uno all’altro candidato: nel caso del governatore uscente Vincenzo De Luca, l’emergenza Coronavirus pare aver giovato al suo consenso. Per la terza volta consecutiva, inoltre, il principale avversario dell’ex Sindaco di Salerno sarà il forzista Stefano Caldoro, che sconfisse De Luca nel 2010 ma perse contro di lui 5 anni dopo.

 

Il sistema elettorale

La legge elettorale vigente in Campania, modificata nel 2015, prevede che venga eletto presidente il candidato che riesce ad ottenere anche un solo voto in più dei suoi avversari. All’interno del Consiglio regionale, viene garantito alla coalizione o alla lista del presidente eletto un premio di maggioranza del 60%, in modo da assicurare la governabilità. I 50 seggi del Consiglio, nello specifico, sono ripartiti su base provinciale: 27 per la provincia di Napoli, 9 per Salerno, 8 per Caserta, 4 per Avellino e 2 per Benevento. Partecipa alla ripartizione dei seggi ogni lista che riesce a superare la soglia di sbarramento del 3% su base provinciale, salvo che faccia parte di una coalizione in grado di ottenere almeno il 10% dei consensi.

Per quanto riguarda le modalità di espressione del voto, i campani potranno praticare il voto disgiunto: in altre parole, potranno esprimere la preferenza per una lista e per un candidato presidente non collegato a tale lista. Risulta inoltre prevista la doppia preferenza di genere: sarà possibile indicare fino a due preferenze, a patto che siano della stessa lista e che venga rispettato l’equilibrio di genere, scegliendo un uomo e una donna. In caso contrario viene annullata la seconda preferenza.

 

I candidati

I candidati alla presidenza della Regione Campania sono 7. Il Presidente uscente Vincenzo De Luca è appoggiato da ben 15 liste appartenenti all’area di centrosinistra, tra cui il Partito Democratico e Italia Viva. Nel centrodestra, invece, sono sei le liste a sostegno dell’ex governatore Stefano Caldoro: tra esse ci sono Forza Italia, Fratelli d’Italia e la Lega.

Tutti gli altri candidati saranno appoggiati invece da un’unica lista:

  • La capogruppo in Consiglio regionale Valeria Ciarambino è di nuovo la candidata del Movimento 5 Stelle;
  • Giuseppe Cirillo (già candidato alle presidenza dell’Umbria lo scorso ottobre) si presenta con l’appoggio del Partito delle Buone Maniere;
  • Giuliano Granato corre per Potere al Popolo;
  • Luca Saltalamacchia si presenta con l’appoggio della lista ambientalista Terra;
  • Sergio Angrisano, in passato vicino alla Destra di Francesco Storace, guida oggi il Terzo Polo, sigla di destra identitaria e meridionalista.

Non correrà invece Gabriele Nappi: il leader della lista Naturalismo ha preso la decisione lo scorso 24 agosto, dopo aver riscontrato difficoltà nella presentazione delle firme.

 

Le elezioni regionali del 2015

Come abbiamo detto, questa del 2020 è di fatto una riedizione della precedente elezione regionale campana, almeno a giudicare dai candidati dei tre schieramenti principali.

In quell’occasione, De Luca si impose con il 41,2% dei consensi, contro il 38,4% di Stefano Caldoro ed il 17,5% di Valeria Ciarambino. In Campania, lo abbiamo visto, è possibile praticare il voto disgiunto: ecco perché 5 anni fa De Luca si aggiudicò una percentuale di consensi (41,2%) superiore a quella derivante dalla somma delle liste a suo sostegno, che si fermarono invece al 40,2%. Discorso inverso per Caldoro, che totalizzò il 38,4% dei voti per la presidenza contro il 39,5% della sua coalizione.

Interessante è poi anche il dato relativo ai partiti in corsa alle scorse regionali. Il Partito Democratico riuscì a trainare la coalizione di De Luca, classificandosi come primo partito con il 19,5%. Al secondo posto, testa a testa invece tra Forza Italia ed il Movimento 5 Stelle, con il partito di Berlusconi in grado di superare dello 0,8% i pentastellati, fermi al 17%.

 

Le elezioni politiche del 2018

Nelle scorse elezioni politiche, il Movimento 5 Stelle trovò nella Campania una delle roccaforti del suo successo, riuscendo a superare di oltre venti punti percentuali gli avversari del centrodestra e avvicinandosi addirittura al 50% dei consensi alla Camera. Magro bottino invece per il centrosinistra, fermatosi al 16,4%.

Il Movimento 5 Stelle, nonostante l’impossibilità nel 2015 di scalfire il duopolio De Luca-Caldoro, riuscì a vincere il voto politico nel 2018 in modo netto. Al contrario, il Partito Democratico qui andò addirittura al di sotto del 18,7% ottenuto su base nazionale. Più stabile, e tradizionalmente più forte in Campania rispetto al resto del Paese, Forza Italia: i berlusconiani, che ottennero il 14% nel dato nazionale, riuscirono ad imporsi come secondo partito in Campania, superando il 18%. Discorso inverso invece per gli altri due principali partiti della coalizione, ossia Fratelli d’Italia e Lega: nel caso del partito guidato da Giorgia Meloni, il 3,5% ottenuto in Campania si collocò quasi un punto al di sotto del dato nazionale, e la tendenza fu ancora più vistosa per la Lega, che a livello nazionale superò il 17% ed in Campania andò invece poco oltre il 4%.

 

Le elezioni europee del 2019

Alle europee dello scorso anno i pentastellati si fermarono al 33,9% in Campania, quasi sedici punti al di sotto del risultato ottenuto un anno prima. Fu invece il centrodestra a ottenere i maggiori consensi nella Regione, col 38,7% dei voti validi dati ai tre partiti della coalizione.

Oltre al Movimento 5 Stelle, in calo rispetto al 2018 fu anche Forza Italia, che passò dal 18,2% al 13,7%. Il Partito Democratico, al contrario, crebbe di quasi sei punti percentuali, superando il 19%, mentre Fratelli d’Italia arrivò a sfiorare il 6% (+2,3%). A colpire maggiormente, tuttavia, fu la performance della Lega di Matteo Salvini, che col 19,2% dei consensi fece registrare un incremento di quasi quindici punti rispetto all’anno precedente e si attestò come seconda forza politica più votata in Campania.

 

Lo scenario

Tanti elementi sono quindi in gioco nel prossimo voto regionale. Nel centrodestra, la Lega si candida per continuare a trainare la coalizione in una Regione in cui il Carroccio è stato sostanzialmente assente fino a pochi anni prima. Il Partito Democratico ed il centrosinistra, invece, tenteranno di riconfermare l’amministrazione uscente, mentre il Movimento 5 Stelle proverà a colmare la sua storica debolezza nel voto regionale.

La Campania, regione più popolosa tra quelle chiamate al voto il 20 e il 21 settembre, promette quindi di regalare un’interessante sfida, che YouTrend seguirà con attenzione.

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