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Sondaggio Quorum/YouTrend per Sky TG24: quanto varrebbe un “partito di Conte”?

Sondaggio Quorum/YouTrend per Sky TG24: quanto varrebbe un “partito di Conte”?

Ecco i dati dell’ultima rilevazione condotta da Quorum/YouTrend, che spazia dalle intenzioni di voto alla gestione dell’emergenza Covid-19.

Intenzioni di voto, partito di Conte, fiducia nei leader e nel Governo, gestione dell’emergenza Coronavirus: sono diversi i temi toccati nell’ultimo sondaggio Quorum/YouTrend per Sky TG24.

Le intenzioni di voto

Partiamo dalle intenzioni di voto: ad oggi la Lega si confermerebbe prima forza politica del Paese con il 26,2%, sostanzialmente cinque punti e mezzo in più rispetto al Partito Democratico (21,6%). Più indietro si troverebbero il Movimento 5 Stelle (al 15,5%) e, mezzo punto sotto, Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni sembrerebbe dunque accentuare il trend che lo sta portando ad avvicinarsi sempre più ai pentastellati. Proseguendo in ordine decrescente, Forza Italia avrebbe il 6,5%, Italia Viva il 3,1% e le altre formazioni minori del centrosinistra (La Sinistra, Azione e +Europa) una percentuale compresa tra il 2 e il 3%. Ma il quadro potrebbe tuttavia mutare facilmente dato l’elevato numero di indecisi e di astenuti (55,1%).

La figura di Giuseppe Conte, in ogni caso, è stata quella più centrale in questa epidemia. Quorum/YouTrend ha quindi provato a osservare come muterebbero le intenzioni di voto se l’attuale premier si presentasse alle elezioni come leader del Movimento 5 Stelle o di una lista propria.

Se Conte corresse come leader M5S i pentastellati ne beneficerebbero notevolmente: il Movimento sorpasserebbe il PD e arriverebbe a sfiorare i 20 punti percentuali, circa quattro punti e mezzo in più rispetto all’ipotesi in cui non sia lui a guidare i 5 Stelle.

Lo stesso Conte, peraltro, è percepito come più vicino al Movimento 5 Stelle (28,7%) che al PD (15,7%): del resto, lo stesso Presidente del Consiglio ha dichiarato di aver votato per il Movimento alle scorse elezioni europee. Il dato più interessante, tuttavia, è che il 37,6% del campione, quindi la maggioranza relativa degli intervistati, reputa il premier equidistante dalle due forze politiche.

Dal momento che questa percezione è condivisa da quasi 4 italiani su 10, è interessante osservare come si modificherebbero le intenzioni di voto se Conte si presentasse alle elezioni politiche sostenuto da una propria lista. Il nuovo partito del premier sarebbe la quarta forza del Paese con il 14,3% dei consensi, sottraendone soprattutto a un Movimento 5 Stelle che scenderebbe sotto la doppia cifra (9,7%).

Più in generale, il potenziale bacino della “Lista Conte” arriverebbe a toccare il 24,1% degli italiani: quasi un intervistato su quattro, infatti, dichiara che voterebbe sicuramente o probabilmente per un nuovo partito guidato dall’attuale premier.

Incrociando le risposte a quest’ultima domanda con le intenzioni di voto “standard”, è possibile individuare la provenienza del potenziale elettorato della “Lista Conte”: come anticipato, su tre attuali elettori del Movimento 5 Stelle, due di essi potrebbero valutare di votare per una nuova lista fondata dal premier, che sarebbe probabilmente sostenuta anche un elettore su tre del centrosinistra.

Ma in caso di crisi di Governo, quale sarebbe l’esito più probabile? Secondo più di un italiano su tre (il 35%) il voto in autunno sarebbe l’opzione più plausibile, mentre il 25% degli intervistati pensa che tale scenario potrebbe portare alla nascita di un Governo tecnico o di larghe intese. Per il 9% si insedierebbe un nuovo Esecutivo giallorosso e per l’8% un Governo appoggiato dal centrodestra e da transfughi pentastellati.

L’articolo continua a pagina 2 con la fiducia nel Governo e nelle principali figure presenti sulla scena politica.

Alessio Vernetti

Nato nel 1997, si è laureato in relazioni internazionali all'Università di Torino, ma ha studiato anche a Sciences Po Lille e ha frequentato il Summer Program della LUISS. Nel 2019 è entrato nel team Quorum ed è coordinatore contenuti di YouTrend.
La sua vita sociale diminuisce considerevolmente man mano che ci avviciniamo alle elezioni.

Gianluca De Feo

Trentino, grande appassionato di politica americana ed europea. Vive in Italia ma studia politica e storia del Nord America alla Freie Universität Berlin.

1 commento

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  • il partito democratico è decisamente sovrastimato, è il partito delle tasse, dell’immigrazione sfrenata e del servilismo verso l’europa! sappiamo tutti che in fase elettorrale vera non prenderebbe piu’ del 15% e sono stata anche generosa!