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In Europa crescono i decessi rispetto agli anni precedenti

In Europa crescono i decessi rispetto agli anni precedenti

Alcuni Stati UE hanno rilasciato i dati sui decessi in questi primi mesi del 2020: il coronavirus ha effettivamente aumentato la mortalità?

Nelle ultimi settimane i decessi sono aumentati quasi ovunque in Europa: questo è quanto emerge dall’analisi dei dati che gli istituti nazionali di statistica hanno iniziato a rilasciare in concomitanza con l’emergenza coronavirus.

Prima di osservare la situazione negli Stati europei che hanno reso disponibili i dati, bisogna considerare che in tutti i casi si tratta di dati provvisori e soggetti a futuro consolidamento, o anche a possibili grandi variazioni: tendono infatti ad esserci dei ritardi tra i decessi e la loro registrazione nelle statistiche nazionali.

Dati complessivi

Nel complesso, nonostante i dati siano parziali e manchino alcuni grandi Paesi, come la Germania, anche in Europa si sta assistendo a un forte incremento della mortalità. Questo aumento potrebbe essere causato dal coronavirus sia direttamente (per i decessi dovuti alla malattia), sia indirettamente (ci sono persone che non riescono ad avere pieno accesso alle cure a causa della saturazione dei sistemi sanitari). In tutti gli Stati considerati, i decessi in eccesso – cioè le morti in più rispetto alla media degli anni precedenti – risultano essere in numero maggiore dei soggetti deceduti a cui era stata riscontrata la positività al Covid-19.

Regno Unito

Nel Regno Unito i dati sono rilasciati settimanalmente e mostrano che dalla terza settimana di marzo, quando si sono registrati i primi decessi per coronavirus, i decessi hanno iniziato progressivamente ad aumentare. Nella quarta settimana del mese scorso si è registrato un +8% rispetto a quanto ci si attendeva sulla base della media dei decessi degli anni 2015-2019, mentre nella prima settimana di aprile l’aumento è del 59%, nella seconda del 76% e nella terza addirittura del 108%. 

I dati del Regno Unito mostrano però importanti differenze tra le varie zone del Paese: ad esempio, nell’ultima settimana di cui si hanno dati disponibili (13-19 aprile), l’Inghilterra e il Galles registrano un +113% con 11.855 decessi in più rispetto alla media degli anni precedenti, mentre Scozia e Irlanda del Nord segnano rispettivamente un aumento del 79% e del 46%. Al momento, quindi, queste ultime due sembrerebbero aver passato il picco di mortalità, mentre Inghilterra e Galles no.

Nel complesso, dal 9 marzo al 19 aprile nel Regno Unito risultavano 20.951 deceduti per Covid-19 e 29.553 decessi in eccesso, cioè un 29% di morti in più rispetto alla media degli anni passati.

Francia

In Francia sono disponibili i dati giornalieri dei decessi fino al 13 aprile. Confrontandoli con la media 2018-2019 si vede che intorno alla metà di marzo la mortalità in Francia ha iniziato a crescere, arrivando a fine marzo a registrare una media di oltre mille decessi in più della media dei due anni passati.

Isolando il periodo 7 marzo-13 aprile si assiste a una crescita dei decessi del 23,9%: ci sono 16.059 morti in eccesso rispetto al 2018-2019, mentre nello stesso periodo i decessi per Covid-19 risultato essere pari a 14.958. Anche qui, comunque, si registrano forti differenze territoriali: tra le regioni che registrano i maggiori incrementi ci sono l’Île-de-France, dove si trova Parigi, e il Grand Est. 

Spagna

Anche la Spagna diffonde i dati giornalieri, che sono aggiornati al 27 aprile. Qui intorno al 10-13 marzo si è iniziato ad assistere a un progressivo aumento dei decessi, che sono arrivati verso fine marzo ad essere il doppio di quelli attesi sulla base degli anni precedenti: in effetti, in Spagna risultano esserci 30.419 decessi in eccesso nel periodo del coronavirus, mentre le autorità spagnole hanno registrato 23.521 decessi da Covid-19

Nel caso spagnolo una consistente parte dei decessi in eccesso è riconducibile alla zona di Madrid, dove ai primi di aprile i decessi rispetto a quanto ci si attendeva sono quasi raddoppiati. In questo caso gli ultimi dati nei prossimi giorni saranno sicuramente rivisti al rialzo, per via del ritardo tra decesso e registrazione di cui si è parlato inizialmente.

Belgio

Il Belgio diffonde i dati giornalieri e gli ultimi risalgono al 12 aprile. Guardando i dati passati, nel periodo 17 marzo-12 aprile ci si sarebbe attesi 8.510 decessi, ma se ne sono registrati 13.428; l’incremento è dunque pari al 57,8%, il peggiore nei Paesi considerati. L’aumento di mortalità ha iniziato a verificarsi intorno al 15-17 marzo e tra il 6-8 aprile si è registrato più del doppio dei decessi che ci si sarebbe attesi sulla base dei dati degli anni precedenti.

Svezia

La Svezia è uno dei pochi Paesi che ha scelto di non attuare particolari restrizioni alla vita quotidiana prendendo una linea quasi unica nel suo genere. I dati sulla mortalità giornaliera aggiornati al 21 aprile mostrano un incremento del 23,2% dei decessi. Risultano essere morte 2.072 persone in più di quanto atteso e i decessi legati al Covid-19 sono 1.758

Vale la pena segnalare che l’aumento della mortalità è concentrato principalmente a Stoccolma: nonostante abbia circa un decimo degli abitanti di tutto il paese, la capitale ha il 63% dei decessi in eccesso di quest’anno, segno che è la zona più colpita dal coronavirus.

Paesi Bassi

I dati settimanali dei Paesi Bassi mostrano un forte aumento della mortalità. Nel periodo 9 marzo-19 aprile si sono riscontrati 25.565 decessi rispetto ai 17.885 che ci si sarebbe attesi sulla base della media degli anni precedenti: i 7.680 decessi in eccesso corrispondono a quasi il doppio dei morti ufficiali da Covid-19.

Svizzera

La Svizzera ha avuto uno dei minori incrementi di mortalità, seppur comunque considerevole. Nel periodo che va dal 9 marzo al 12 aprile la media degli anni precedenti registrava 6.713 decessi: nello stesso periodo del 2020 ne sono stati registrati 8.017, cioè il 19,4% in più. In questo caso i dati settimanali aggiornati fino al 12 aprile mostrano che l’epidemia di coronavirus ha colpito a partire dalla seconda metà di marzo, quando nel Paese hanno iniziato ad esserci i primi decessi.

Inoltre, i decessi di persone positive al coronavirus risultano essere l’85% dell’aumento della mortalità, segno che la maggior parte delle persone decedute sono state “intercettate” e diagnosticate.

Austria

L’Austria è il paese meno colpito: i dati settimanali al 12 aprile mostrano “solo” 784 decessi in eccesso nel periodo 16 marzo-12 aprile rispetto alla media degli anni passati. In effetti, i decessi nel 2020 hanno iniziato a superare quelli della media 2015-2019 solo a partire dalla seconda metà di marzo, ma sono rimasti tuttavia bassi, e nel peggior momento si è registrato un +15% settimanale.

Lorenzo Ruffino

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