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Simulazione: cosa succede dopo il taglio dei parlamentari?

Simulazione: cosa succede dopo il taglio dei parlamentari?

L’alleanza PD-M5S apre nuovi scenari. Se si tornasse al voto l’esito sarebbe molto incerto

Il taglio dei parlamentari con il proporzionale

Ma nei piani del Governo Conte bis non c’è solo il taglio dei parlamentari ormai alle porte. Come riporta il documento sottoscritto dai gruppi di maggioranza pubblicato dall’Ansa, infatti, in cima al programma delle prossime riforme istituzionali c’è anche una riforma della legge elettorale, presumibilmente in senso proporzionale. Ma cosa accadrebbe se si votasse con questo nuovo sistema di voto? In assenza di indicazioni più precise, abbiamo effettuato una simulazione con un sistema proporzionale puro, con circoscrizione unica nazionale e una soglia di sbarramento al 3%.

In questo caso, il risultato sarebbe ancora più in bilico, con un pareggio: alla Camera il centrodestra unito si attesterebbe infatti a 195 seggi, esattamente quanti ne otterrebbe l’attuale maggioranza (con i partiti di centrosinistra a quota 118 e il Movimento 5 Stelle a 77). La scelta degli elettori italiani residenti all’estero diventerebbe in questo caso decisiva (come accadde nel 2006 al Senato).

Taglio dei parlamentari – Camera dei Deputati con il proporzionale

Senato

Al Senato la situazione sarebbe, se possibile, ancora più incerta. Infatti, la Costituzione attuale prevede espressamente che i seggi di Palazzo Madama siano assegnati su base regionale (art. 57 Cost.): ma anche questo punto rientra fra le riforme previste dai partiti che sostengono il governo. Non sappiamo quale sarà il punto d’arrivo di una eventuale riforma, ma nel dubbio la nostra simulazione contempla due scenari: uno con riparto regionale, l’altro con riparto nazionale.

I risultati, però, sono quasi identici e in entrambi i casi estremamente incerti: prevarrebbe il centrodestra, con uno scarto di un seggio (98 a 97) in caso di circoscrizione unica nazionale, oppure di quattro (99 a 95) con le ripartizioni regionali. Anche stavolta, quindi, gli eletti all’estero – insieme con i senatori a vita e rappresentanti delle minoranze linguistiche – sarebbero l’ago della bilancia di un’ipotetica maggioranza.

Taglio dei parlamentari – Senato della Repubblica con il proporzionale

Gli altri scenari

Dopo questa lunga carrellata, gli interrogativi anziché diminuire si moltiplicano. Come andrebbero le elezioni se l’accordo giallo-rosso alla fine non si concretizzasse? In questo caso, poco cambierebbe rispetto a quanto abbiamo già visto qualche mese fa: solo le divisioni interne potrebbero impedire una netta affermazione del centrodestra. Una coalizione di Lega e FdI senza Forza Italia potrebbe ottenere una maggioranza – sia pure con pochi seggi di margine.

E se invece Matteo Renzi decidesse di sfilarsi da una coalizione PD-M5S in caso di voto con il Rosatellum? In questo caso molto dipenderebbe dai livelli di consenso sui quali si stabilizzerà Italia Viva, che ha iniziato ad essere rilevata nei sondaggi solo da poche settimane. Con i numeri attuali – nel nostro sondaggio IV è al 3,6% – alcuni collegi potrebbero cambiare “colore”, ma non è affatto detto che ciò basti a ribaltare gli equilibri e a dare la maggioranza al centrodestra.

Infine: quali sono gli effetti che potrebbe avere una legge elettorale diversa da quelle viste in questa sede? ad esempio un proporzionale con circoscrizioni medie o piccole (simile a quello spagnolo) o un maggioritario con doppio turno alla francese? Naturalmente, fino alla definizione delle nuove circoscrizioni o dei nuovi collegi è molto difficile dare indicazioni precise. Ma, da quanto abbiamo visto finora, le nostre simulazioni ci consegnano una certezza: nessun esito sembra impossibile.

Giovanni Forti

Romano, studia Economics all'Università di Pisa e alla Scuola Sant'Anna. Quando non è su una montagna, si diverte con sistemi elettorali, geografia politica e l'impatto delle disuguaglianze sul voto.

4 commenti

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  • Bell’articolo, sarebbe stato ancora meglio capire come andrebbero le elezioni se 5s e PD non si presentassero con una coalizione, ma con schieramenti separati.
    Grazie buona serata

  • Dalla notizia sul taglio dei Parlamentari è da settimane che mi chiedo dove saranno impiegati i “tagliati”. Perché, si sa, in Italia, chi conquista una poltrona …non si schioda più! Ed è ancora risaputo che prima di fare le Leggi è pronto  l’inganno!!! Ho cercato sul web, ho chiesto ad amici e parenti senza trovare alcuna risposta alla mia domanda. Ed è ancora più grave che neanche i media (TV, giornali, web, …) ne parlano. 

    Non è che per caso sul costo annuo di 249.600 euro per senatore, nel nuovo “impiego” che avrà il Parlamentare i costi saranno moltiplicati? Perché, credo proprio che i “tagliati” non vivranno col reddito di cittadinanza. 

    Grazie per l’attenzione, da Palermo, Calogero Rizzo. 

    • ma io mi domando e mi chiedo …………..ma ci sara’ scritto da qualche parte che ogni persona ” TAGLIATA ”

      andra’ a casa definitivamente …………si o no ………o come sempre

      ” ESCONO DALLE PORTE E RIENTRANO DALLE FINESTRE ……………………………………………………………………….

      Qualcuno mi risponda x favore