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Verbano Cusio Ossola: Piemonte o Lombardia?

Verbano Cusio Ossola: Piemonte o Lombardia?

Oltre alle elezioni per la Provincia Autonoma di Trento e Bolzano, ha oggi luogo un altro importantissimo appuntamento con le urne, almeno per una parte dei cittadini del Nord Italia. Sino alle 23, infatti, gli elettori del Verbano Cusio Ossola saranno chiamati a scegliere il futuro della provincia: rimanere in Piemonte o tornare, dopo 275 anni dal trattato di Worms, alla Lombardia?

Il referendum

L’articolo 132, secondo comma, della Costituzione italiana prevede infatti che, “con l’approvazione della maggioranza delle popolazioni della Provincia o delle Province interessate e del Comune o dei Comuni interessati espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, consentire che Provincie e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una Regione ed aggregati ad un’altra”. Quello di oggi è il primo voto in Italia per il passaggio di una provincia ad un’altra regione: in passato erano infatti stati bocciati i tentativi di Piacenza e Belluno di adire la stessa strada.

Il referendum è stato promosso nell’ottobre del 2017 dal “Comitato per il VCO alla Lombardia”, essenzialmente adducendo motivazioni economiche. Capeggiato dall’ex senatore di Forza Italia, ora in area leghista, Valter Zanetta, e da Luigi Spadone, consigliere provinciale di area civica di centrodestra, il Comitato era stato in grado di raccogliere le 5.000 firme (5.228 per l’esattezza) necessarie in base all’articolo 8 dello Statuto della provincia per adire la via referendaria. Approvato da parte del Consiglio provinciale a maggio con voto favorevole sia da parte della maggioranza di centrosinistra che dell’opposizione, rispettivamente a luglio e a settembre erano giunti, infine, il via libera dalla Cassazione e l’approvazione della data da parte del Consiglio dei Ministri su indicazione del Ministero dell’Interno.

Il voto

Il quesito al quale sono chiamati a rispondere i 143.375 elettori, divisi in 225 sezioni elettorali, è molto semplice: “Volete che il territorio della Provincia del Verbano Cusio Ossola sia separato dalla Regione Piemonte per entrare a far parte integrante della Regione Lombardia?”. Perché il Sì possa vincere è necessario raggiungere il quorum del 50% +1 degli aventi diritto di voto, e quindi la maggioranza assoluta degli aventi diritto di voto (71.688 elettori). Una sfida non facile dato che, con riferimento alle aree del Verbano e del Cusio, l’interesse per un eventuale passaggio alla Lombardia sembra più tiepido, anche tra gli elettori della Lega, rispetto a quello esistente nell’area di Domodossola

Sì e No

Principale forza a sostegno del no e dell’astensione è il Partito Democratico (e tutta l’area di centrosinistra in generale), forte anche dell’impegno in tal senso del Presidente della Provincia Stefano Costa, del vicepresidente della Regione Piemonte Aldo Reschigna e della sindaca di Verbania Silvia Marchionini. Per il Sì, invece, si è espressa l’area facente capo alla Lega; più frastagliate e contrastanti le posizioni all’interno di Fratelli d’Italia, che ha lasciato quindi totale libertà di voto ai propri elettori, alla stregua del Movimento Cinque Stelle, che però invita tutti i cittadini a recarsi alle urne. Da Forza Italia, il commissario provinciale del Verbano Cusio Ossola e deputata Mirella Cristina ha riassunto pochi giorni fa la posizione del partito, invitando gli elettori a votare No o scegliere di astenersi, affermando come il futuro della Provincia sia piuttosto quello di guardare all’ottenimento di una Zona Economica Speciale, ma senza rinunciare all’appartenenza piemontese.

Andrea Viscardi

Classe 1988, caporedattore di YouTrend e Responsabile dei Public Affairs e della ricerca parlamentare di Quorum. Nel 2012, ai tempi studente alla LUISS, diedi vita al progetto Europinione.it, testata online di approfondimento politico, internazionale ed economico di cui sono stato responsabile sino al 2017. Tra il 2014 e il 2018 sono stato Segretario Particolare del Presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, occupandomi principalmente di comunicazione, spin-doctoring e legislativo.

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