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Lo scontro è Raggi-Giachetti. Poi deciderà tutto la destra

Lo scontro è Raggi-Giachetti. Poi deciderà tutto la destra

Sondaggio di Quorum/YouTrend per Il Fatto Quotidiano sulle elezioni comunali di Roma. L’infografica con tutti i dati.

 

Nota metodologica: il sondaggio è stato effettuato nei giorni 12 e 13 maggio 2016. Il campione è composto di 604 elettori residenti nel Comune di Roma, rappresentativo per sesso, età, titolo di studio e zona di residenza.

Alle elezioni per il Campidoglio si profila un ballottaggio fra Virginia Raggi del Movimento 5 Stelle e Roberto Giachetti del Pd. Secondo il sondaggio condotto da Quorum/YouTrend per il Fatto (metodologia CATI, 604 casi, interviste realizzate fra il 12 e il 13 maggio), infatti, l’esponente del M5S si attesta al 30,5% delle intenzioni di voto, contro il 24,7% del vicepresidente della Camera. Poco dietro Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia con il 21,1 e Alfio Marchini sostenuto da liste civiche e Forza Italia, con il 18,4. Un’incognita è rappresentata dalla presenza sulla scheda elettorale di Stefano Fassina: è accreditato del 4,3% dei consensi, soltanto ieri in tarda serata la candidatura è stata riammessa dal Consiglio di Stato dopo l’esclusione delle sue liste per una serie di errori formali. I dati ci dicono che, senza Fassina, il margine fra Raggi e Giachetti al primo turno si sarebbe ridotto sensibilmente: 31,3% a 27,9%, con Meloni e Marchini stabili, al 21,7 e al 18,4. Tendenza confermata dai flussi delle intenzioni di voto: con l’esclusione di Fassina, quasi 8 suoi elettori su 10 sarebbero andati infatti sul candidato del Pd.

Guardando ai diversi scenari per i ballottaggi, le indicazioni sembrano convergere su un larghissimo vantaggio per Virginia Raggi: la candidata dei 5Stelle è preferita dal 57,8% del campione sia contro Giachetti sia contro la Meloni, e addirittura prevale 65,5% a 34,5% su Marchini. La composizione dei flussi fra primo e secondo turno sembra particolarmente degna di interesse: il sondaggio Quorum/YouTrend per il Fatto ci dice infatti che, nell’ipotesi di ballottaggio Raggi-Giachetti, gli elettori della Meloni e di Marchini convergerebbero largamente sulla candidata del M5S (rispettivamente il 56% e il 50%), determinando così la larghezza del risultato. Se lo scontro al secondo turno fosse Raggi-Meloni, invece, il 70% degli elettori di Marchini premierebbe la leader di Fratelli d’Italia, ma ben il 52% dei sostenitori di Giachetti preferirebbe la Raggi. Se poi al ballottaggio arrivassero Raggi e Marchini, il 54% degli elettori della Meloni andrebbero sull’imprenditore sostenuto da Forza Italia, ma anche qui quasi la metà dell’elettorato del centrosinistra (il 48%) sceglierebbe comunque la candidata 5Stelle.

È la conferma di un modello già riscontrato in diversi ballottaggi, favorevoli al M5S, che spesso finisce per giovarsi della percezione di soggetto “esterno” allo schema destra-sinistra. A Roma sembra così prefigurarsi un bacino potenziale più ampio, al secondo turno, per Virginia Raggi. Candidatura che oggi apparirebbe in grado di ricevere al ballottaggio voti di diversa provenienza: dal centrodestra, se si scontrasse col candidato di centrosinistra; e viceversa. D’altra parte, nella Capitale più che altrove si può prevedere che una partita decisiva sarà giocata sulla capacità di mobilitare i propri elettori, al primo ma più ancora al secondo turno, quando una parte consistente dell’elettorato si troverà comunque a ‘turarsi il naso’ e non ci sarà il traino rappresentato dai voti alle liste e ai candidati all’Assemblea capitolina (tre anni fa le preferenze, complice l’introduzione della doppia preferenza di genere, avevano raggiunto la ragguardevole cifra di 434.000). Solo il 6% del campione di elettori romani intervistati pensa che, dopo essersi recati alle urne al primo turno, non andrebbe a votare al ballottaggio Raggi-Giachetti, ma nell’ultimo precedente raffrontabile, le Comunali del 2013, l’affluenza fra i due turni crollò dal 52,8& al 44,9%, con un calo relativo del 15%.

Per quanto riguarda le due candidature del centrodestra, dall’indagine emerge un vantaggio di circa tre punti per Giorgia Meloni su Alfio Marchini. La candidatura della leader di Fratelli d’Italia, sostenuta anche da Matteo Salvini nella corsa al Campidoglio, appare più forte, risulta in grado di attrarre più consenso fra chi si dice indeciso sulla lista da votare, e calamita una parte dei consensi di Forza Italia. Un’ultima questione d’interesse è come si stanno comportando gli ex elettori di Marino, fatto decadere poco più di sei mesi fa dalla propria maggioranza. Guardando i flussi di voto, si scopre che appena la metà (il 48%) ha deciso di confermare il proprio voto al centrosinistra appoggiando Giachetti, mentre quasi un quinto (il 19%) ha preferito dirottare il proprio voto su Virginia Raggi, e una quota omologa (22%) non ha ancora deciso verso chi esprimere la propria preferenza.


Articolo pubblicato su “il Fatto Quotidiano” del 17 maggio a cura di Davide Policastro e Lorenzo Pregliasco

Redazione

La redazione di YouTrend

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