YouTrend
Via libera al decreto sanità

Via libera al decreto sanità

Tra annunci, qualche smentita e nuovi annunci, finalmente il Consiglio dei Ministri dà il via libera, dopo oltre 6 ore di discussione, al decreto sanità. Si tratta di 27 articoli e oltre 40 pagine: sin da ferragosto si diceva esser già pronto un decretone, preannunciato come vera e propria rivoluzione. Si è dovuto attendere il Consiglio dei Ministri del 31 agosto per leggere nel dettaglio il famoso decreto, a cui il Ministro Balduzzi stava lavorando da tempo.

Il Ministro, intervistato ad agosto dal quotidiano la Repubblica, aveva assicurato che non ci sarebbe stato spazio per i privati nella sanità, mettendo così a tacere le polemiche sulla possibile privatizzazione del settore, emerse dopo la presentazione della nuova agenda per la crescita del governo. Sebbene l’ultima parte del piano sanità preveda il taglio di alcuni enti sanitari, le cui funzioni saranno assorbite dal ministero, il Ministro Balduzzi ci ha tenuto a sottolineare che non ci sarà alcuna privatizzazione della sanità, né ulteriori tagli alla salute, il cui settore, con la revisione della spesa, ne ha già subiti.

In attesa di capire quello che veramente contiene il piano Balduzzi, qualcosa era già trapelato: la novità più importante riguarda i medici di famiglia, dove si cambia radicalmente. Entro fine anno, i medici dovranno lavorare in ambienti direttamente di proprietà delle Asl o comunque da queste affittati o convenzionati. Come si sta già sperimentando in Lombardia e Veneto, dovranno nascere studi sempre aperti ed i medici di famiglia dovranno obbligatoriamente associarsi tra loro per fornire un’assistenza 24 ore su 24, evitando così che i casi meno urgenti vadano a congestionare i già affollati pronto soccorso.

Sarà anche rivoluzionata l’attività privata dei medici del servizio pubblico: la cosiddetta intramoenia, infatti, dovrà essere totalmente certificata per evitare di aggirare il fisco; altra novità è quella che riguarda la tessera sanitaria elettronica per tutti, che dovrebbe contenere tutti i nostri dati medici.

Ancora, nella speranza di mandare in soffitta nomine di tipo clientelare, si prevede più trasparenza per la nomina dei dirigenti ospedalieri, per cui saranno stilate delle liste per titoli alle quali le Regioni dovranno necessariamente attingere.

La promozione di corretti stili di vita è poi il filo conduttore della seconda parte del decreto: per finanziare l’assistenza e il fondo per la non autosufficienza, rispunta l’ipotesi di una tassa a carico dei produttori di bibite gassate e zuccherate e superalcolici, ma le risorse per finanziare la sanità arriveranno anche dei tabacchi, con multe salate a chi vende sigarette ai minori di 16 anni.

Infine, le norme sui farmaci occupano la terza parte del testo: sarà sfrondato il prontuario farmaceutico, eliminando farmaci inutili o troppo cari, e saranno semplificati i percorsi di sperimentazione e le procedure per la registrazione di quelli omeopatici.

In realtà, a distanza di pochi giorni dal suo annuncio, si sono registrati problemi per il decretone sanità. Nel corso dell’incontro dei “tecnici” che precede il Consiglio dei Ministri vero e proprio, ad agosto, alcuni dicasteri hanno sollevato dubbi di costituzionalità, di merito e di copertura (secondo fonti ministeriali).

Infatti, i dirigenti di alcuni dicasteri avrebbero sollevato diverse riserve, in particolare sulla tassazione delle bibite gassate e zuccherate. Del problema è stato chiaramente investito il Presidente del Consiglio Monti, che avrebbe dovuto decidere se portare comunque il testo in Consiglio dei Ministri, inizialmente previsto per venerdì 3 settembre – in questo caso si sarebbe valutata l’ipotesi di spacchettare il provvedimento in due: un decreto per la parte non “problematica” e un disegno di legge per quelle norme su cui sono state sollevate le riserve – oppure se rinviare il dossier, nella speranza di superare l’impasse. Secondo altre fonti, però, si starebbe valutando anche la possibilità di approvare il testo “salvo-intese”, la formula usata in Consiglio dei Ministri per quei provvedimenti sui non c’è ancora accordo su un testo definitivo.

Ma il testo ha ricevuto così tanti dubbi da tecnici e Ministri che Monti ha rinviato il Consiglio dei Ministri, svoltosi infine ieri 5 settembre. Osservazioni al provvedimento sono arrivate dalla Commissione salute della Conferenza delle Regioni che in un documento le ha messe nero su bianco, aggiungendo 5 articoli ai 27 pensati dal ministero.

La Commissione ha rimarcato “che sul sistema sanitario gravano tuttora […] le previsioni dei pesantissimi tagli del Fondo Sanitario Nazionale per il 2013 e 2014” e ha sottolineato che “con il decreto legge “Spending review” il quadro si è ulteriormente aggravato, non solo per gli anni in questione ma anche per il 2015”. Intanto il Ministro Balduzzi ha sottolineato che il contenuto del decreto è “abbastanza importante con molti profili che si prestano giustamente a discussione. Quindi – ha proseguito – nella massima serenità si stanno avviando gli approfondimenti del caso. Io mantengo l’impegno preso in Consiglio dei Ministri”.

Si è arrivati così al Consiglio dei Ministri di ieri e al via libera definitivo decreto sanità. Monti spiega che l’esecutivo è al lavoro sul calendario delle principali misure da adottare entro la fine della legislatura e per la verifica dell’attuazione delle sette principali riforme già varate. Lo stesso Monti non nasconde la soddisfazione per il via libera al decreto sanità che “valorizza il merito” e ha aggiunto :“questo più alto livello di tutela della salute è un vero è proprio asset produttivo per il paese”. I cambiamenti rispetto al testo iniziale non mancano, ma il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri, dopo sei ore di discussione, mira a ridisegnare un nuovo patto sulla salute di cui Monti si dice soddisfatto. Riferendosi alla nuova disciplina introdotta per la scelta di direttori e primari, infatti, il Premier ha affermato “abbiamo fatto come per la Rai: entra il merito ed esce la politica”. A fianco di Monti, il Ministro Balduzzi sottolinea le principali novità introdotte, a partire dall’offerta integrata di prestazioni mediche: “lo slogan 7 giorni su 7, 24 ore su 24”, dice, “esprime, sia pure con la naturale semplicità di tutti gli slogan, il messaggio: una nuova alleanza tra utente e medici di famiglia”.

È quindi confermata la stretta sulle sanzioni per chi vende prodotti da fumo ai minori di 18 anni (da 250 a 1000 euro di multa), mentre scompare dal testo la discussa tassa sulle bibite zuccherate, ma si stabilisce che sia aumentato il contenuto di succo naturale di frutta dal 12 al 20% nelle bevande analcoliche. Inoltre, s’introducono norme più severe sul gioco d’azzardo e sulla pubblicità dei giochi con vincite in denaro, soprattutto per la tutela dei minori: si stabilisce così il divieto di slot machine vicino a scuole e ospedali, ma solo a meno di 200 metri. Palestre e centri sportivi dovranno poi dotarsi tutti di defibrillatori ed anche la certificazione medica dovrà essere più specifica rispetto alla vecchia “sana e robusta costituzione” sufficiente finora. Le idee guida da definirsi in seguito.

Per rendere più trasparente anche il rapporto medico-cittadino, sono emanate regole diverse per l’intramoenia: anzitutto l’obbligo di tracciabilità dei pagamenti attraverso la messa in rete di tutta l’attività e, in secondo luogo, il divieto di uso del contante per le parcelle. Una importante novità è introdotta anche nel campo dei farmaci: verrà rivisto, infatti, il prontuario dei farmaci terapeutico, escludendo dalla rimborsabilità medicinali il cui impiego non risulti di interesse pubblico e la cui efficacia non risulti sufficientemente dimostrata. Così recita il decreto, ma è facile prevedere contenziosi e proteste in arrivo, perché solo a chi ha già iniziato a usare tale tipo di prodotti verrà concesso di seguire la terapia ottenendo rimborsi.

 

Francesca Petrini

Dottoranda in Teoria dello Stato e istituzioni politiche comparate, si è laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali ed ha conseguito il titolo di Master di II livello in Istituzioni parlamentari per consulenti d´Assemblea.

Commenta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Send this to a friend