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Il Veneto verso il voto

Il Veneto verso il voto

Prosegue il nostro percorso verso le elezioni del 4 marzo. Oggi ci fermiamo in Veneto per scoprire la suddivisione del territorio in collegi e per ripercorrere i risultati delle ultime elezioni in questa regione.

Dopo lo stop in Lombardia proseguiamo il nostro viaggio attraverso le regioni italiane verso le elezioni del 4 marzo. Oggi il nostro focus si ferma in Veneto, la terza regione italiana per Prodotto Interno Lordo (circa 156 miliardi di euro nel 2016, secondo l’ISTAT) dopo Lombardia e Lazio. Solo quattro mesi fa il Veneto, insieme alla Lombardia, chiamava i cittadini alle urne per chiedere maggiore autonomia al governo centrale.

Da quasi 25 anni la Regione Veneto è governata dal centro-destra: prima tre governi guidati da Giancarlo Galan, politico di Forza Italia-Popolo delle Libertà, che ha guidato la regione dal 1995 al 2010, e poi Luca Zaia, Lega Nord, a Palazzo Balbi dal 2010 a oggi, nel suo secondo mandato da governatore.

Introduciamo l’analisi di questa regione con una riflessione del consulente politico e co-fondatore di Quorum Giovanni Diamanti:

Il Veneto è una regione che anticipa le tendenze. Qui esplose la Liga Veneta nel 1983, qui si gettarono le basi del centrodestra forzaleghista, e sempre qui venne eletto il primo sindaco a 5 Stelle d’Italia. Alle europee 2014 il Pd ottenne un risultato sorprendente, che sembra però sempre più lontano: la coalizione di centrodestra punta infatti alla conquista di tutti i seggi uninominali, dopo il trionfo alle ultime regionali di Luca Zaia, apprezzatissimo governatore leghista. Sarà interessante vedere la tenuta del centrosinistra a Venezia, l’unica zona in cui rimane competitivo, così come il risultato complessivo dei 5 Stelle, colpiti dall’uscita di uno dei loro esponenti più significativi, David Borrelli.

Passiamo ora alla suddivisione della regione in collegi e seggi. Il Veneto assegna un totale di 74 seggi così ripartiti: alla Camera dei Deputati 20 seggi per la circoscrizione Veneto 1, 30 seggi per la circoscrizione Veneto 2, e 24 seggi al Senato, nell’unica circoscrizione regionale.

Per l’elezione della Camera il territorio del Veneto è suddiviso in due circoscrizioni, Veneto 1 e Veneto 2.

La circoscrizione Veneto 1 comprende 10 collegi, 8 uninominali e 2 proporzionali. Per quanto riguarda i collegi uninominali, la circoscrizione Veneto 1 comprende il territorio dei collegi uninominali Senato 1993 Veneto 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7, che corrisponde al territorio delle province di Venezia, Treviso e Belluno. In questa circoscrizione è stato costituito un seggio in più rispetto ai collegi uninominali Senato 1993.

I due collegi plurinominali assegnano un totale di 12 parlamentari, 6 per ciascuno. Il primo di questi comprende il territorio della città metropolitana di Venezia più 11 comuni della provincia di Treviso, mentre il secondo riunisce la restante parte della provincia di Treviso e tutta quella di Belluno.

La circoscrizione Veneto 2 assegna un totale di 30 seggi, comprende 11 collegi uninominali e 3 collegi plurinominali. È costituita dai territori dei collegi uninominali Senato 1993 Veneto 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16 e 17. Questa circoscrizione include il territorio delle province di Rovigo, Padova, Vicenza e Verona.

I restanti 19 seggi vengono assegnati nei 3 collegi plurinominali. Di questi, il primo attribuisce 6 seggi e riunisce il territorio della provincia di Padova; il secondo attribuisce 6 seggi e comprende il territorio della provincia di Vicenza; il terzo attribuisce 7 seggi e include il territorio della provincia di Verona e Rovigo.

Al Senato, l’unica circoscrizione su base regionale suddivide il territorio in 9 collegi uninominali e 2 collegi plurinominali. Questi ultimi assegnano i restanti 15 seggi dei 24 totali: Veneto 1 assegna 7 seggi e comprende il territorio delle province di Venezia, Belluno, Treviso e Rovigo; Veneto 2 assegna 8 seggi e comprende il territorio delle province di Padova, Vicenza e Verona.

Dalla geografia del Veneto, passiamo a ripercorrere gli ultimi eventi elettorali che hanno interessato la regione: le elezioni politiche del 2013, le elezioni europee del 2014 e le elezioni regionali del 2015.

Alle elezioni politiche del 2013, la coalizione di centrodestra raggiunse in Veneto il 31,8% dei consensi, 2,7 punti percentuali sopra il risultato nazionale. Anche il Movimento 5 Stelle riportò in Veneto un risultato superiore rispetto a nazionale, di quasi l’1% dei voti. La coalizione guidata da Pier Luigi Bersani, al contrario, riportò in Veneto un risultato nettamente peggiore rispetto al dato nazionale: 23,3% contro il 29,5%. Il dato provinciale ha visto il centrodestra prevalere sugli altri partiti in tutto il territorio nazionale, tranne che nella provincia del capoluogo, Venezia, dove il Movimento 5 Stelle fu la prima area politica con il 29,1% dei voti.

Prima coalizione per provincia in Veneto, Camera (mappa Politiche 2013)

Le elezioni europee del 2014, che hanno visto il Partito Democratico trionfare in tutto il territorio nazionale con la percentuale record del 40,8%, in Veneto vedono per i dem un risultato inferiore al dato nazionale di 4,3 punti percentuali, anche se il partito di Renzi in quell’occasione giunse comunque primo in tutte le province della regione e nella stragrande maggioranza dei comuni. Delle altre principali forze politiche, solo la Lega Nord raggiunse in questa regione un risultato migliore rispetto a quello nazionale: 15,2% contro 6,1%. Invece, Forza Italia e Movimento 5 Stelle riportarono un dato inferiore rispetto a quello nazionale di poco più di punto percentuale.

Le elezioni regionali del 2015, come già detto all’inizio di questo articolo, hanno visto Luca Zaia riconfermato Presidente della Regione Veneto. In quell’occasione il governatore uscente vinse la competizione elettorale con il 50,1% dei voti, superando la principale antagonista, Alessandra Moretti del Partito Democratico, che si fermò al 27,4% dei voti, e gli altri due candidati, Jacopo Berti del Movimento 5 Stelle e l’ex sindaco di Verona Flavio Tosi, entrambi all’11,8% dei consensi.

Infine, solo 4 mesi fa i veneti hanno votato per un referendum consultivo indetto dal governatore Luca Zaia nell’aprile dello scorso anno. L’oggetto del voto era quello di richiedere per la regione maggiore autonomia dal governo centrale. L’esito del referendum non ha lasciato spazio a dubbi: con un’affluenza del 57,2%, il 98,1% dei votanti si è espresso a favore della richiesta di nuove forme di autonomia per materie ora in mano a Roma.

La situazione oggi non sembra cambiata di molto. Come altre regioni del nord Italia, il Veneto potrebbe rimanere terra del centro-destra, ma alcuni collegi non sono dati per certi. Quali sono le variabili che più di altre potrebbero incidere nella vittoria di uno schieramento o dell’altro? Per un’analisi completa e approfondita visitate Rosatellum.info. La data del voto si avvicina, e la partita in Veneto non è ancora chiusa.

 

Silvio Pili

Studente di Comunicazione Pubblica e Politica all'Università di Torino, si interessa soprattutto di sondaggi politici, studi sull'elettorato e data visualization.

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