A Milano e non solo quelli sul lavoro sono i referendum delle periferie, mentre quello sulla cittadinanza è il referendum “della ZTL”.
I Sì ai quesiti, infatti, non sono stati omogenei nelle grandi città del Paese: nelle aree più centrali, abitate da un elettorato più borghese e politicamente liberale, una quota consistente di chi è andato a votare per i referendum ha votato Sì al quesito sulla cittadinanza ma No a quelli sul lavoro, mentre nelle aree più periferiche, al contrario, diversi elettori hanno votato Sì ai quesiti sul lavoro e No a quello sulla cittadinanza.
Il voto a Milano
A Milano, per esempio, nel centralissimo NIL del Duomo i Sì ai quesiti sul lavoro sono stati 9 punti in meno dei Sì al quesito sulla cittadinanza, mentre in tre quartieri estremamente periferici – Muggiano, Roserio, Triulzo Superiore – la percentuale di Sì ai quesiti sul lavoro ha superato di 30 punti quella di Sì al quesito sulla cittadinanza.
Il voto a Torino
Similmente, a Torino in buona parte del Centro e della Collina la percentuale di Sì al quesito sulla cittadinanza è stata maggiore di quella relativa ai quesiti sul lavoro, mentre l’opposto è accaduto soprattutto nell’estrema periferia nord della città.
Il voto a Roma
Spostandoci nella capitale, vediamo che nelle periferie di Roma i quesiti sul lavoro hanno convinto molto più di quello sulla cittadinanza, mentre così non è stato nel Centro e ai Parioli, dove le percentuali di Sì sono simili.
Il voto a Napoli
Solo a Napoli, tra le quattro grandi città del Paese, non ci sono quartieri in cui il quesito sulla cittadinanza ha preso più dei Sì di quelli sul lavoro.
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