I referendum dell’8 e 9 giugno hanno disegnato una mappa dell’Italia molto più complessa di quanto emerso dai semplici risultati nazionali. Analizzando i dati abbiamo identificato quattro distinti profili di partecipazione che raccontano altrettante “Italie” politiche e sociali.
Il metodo: affluenza e orientamento al voto
La nostra analisi ha incrociato due dimensioni chiave: l’affluenza alle urne e il rapporto tra i Sì al primo quesito (tutele crescenti nel lavoro) e al quinto (cittadinanza). Questo approccio ha permesso di clusterizzare tutti i comuni italiani in quattro categorie, ciascuna con caratteristiche geografiche e socio-economiche specifiche.
L’Italia “scettica”
Comuni in cui l’affluenza è stata minore della media nazionale e i Sì ai quesiti sul lavoro sono stati molti più dei Sì al quesito sulla cittadinanza. Sono comuni principalmente del Triveneto o del Mezzogiorno, di media dimensione, che tendono a votare centrodestra più della media
L’Italia “laburista”
Comuni in cui l’affluenza è stata maggiore della media nazionale e i Sì ai quesiti sul lavoro sono stati molti più dei Sì al quesito sulla cittadinanza. Sono comuni di cintura e zone tradizionalmente “rosse”, spesso con una importante storia operaia
L’Italia “cosmopolita”
Comuni in cui l’affluenza è stata maggiore della media nazionale e i Sì ai quesiti sul lavoro sono stati poco più dei Sì al quesito sulla cittadinanza. Sono i grandi centri urbani, con una quota significativa di elettori liberali e in cui il reddito pro capite è più alto della media nazionale
L’Italia “mediterranea”
Comuni in cui l’affluenza è stata minore della media nazionale e i Sì ai quesiti sul lavoro sono stati poco più dei Sì al quesito sulla cittadinanza. Sono pochi centri situati principalmente nel Mezzogiorno e di medio-grande dimensione
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