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I politici italiani, fanatici di Twitter. O no?

I politici italiani, fanatici di Twitter. O no?

Ricordate il duro scambio di tweet tra l’ex ministro Mara Carfagna e l’onorevole democratico Andrea Sarubbi?  E lo sfogo del sindaco Marta Vincenzi dopo aver perso le Primarie genovesi? E la foto postata da Pierferdinando Casini che lo ritrae insieme a Bersani, Alfano e Monti durante l’ultimo vertice a Palazzo Chigi? I lettori non particolarmente attivi su internet forse non conoscono nemmeno uno di questi episodi: eppure sono tutti abbastanza rilevanti per chi si occupa di comunicazione politica oggi.

Con internet, e ancor più con i social network, il cittadino-elettore ha conosciuto lati inediti dei politici italiani, i quali faticano ancora a destreggiarsi tra le tante funzionalità messe a disposizione dal web. Secondo una ricerca condotta dal sito economico Lavoce.info, nell’ultimo trimestre sono cresciute moltissimo le iscrizioni dei deputati italiani su Twitter – tanto che tra novembre e gennaio si sono avute il 28% delle registrazioni totali dei parlamentari al sito – ma l’utilizzo che se ne fa è ancora molto variegato.

I deputati dipietristi e quelli democratici sono quelli che twittano in media più degli altri (mediamente un tweet al giorno per deputato) mentre quelli leghisti risultano di gran lunga i meno seguiti e i meno attivi, nonostante Davide Boni (Lega) sia secondo solo ad Andrea Sarubbi (PD) per numero di tweet. Molto simile al Pd è il gruppo parlamentare dell’Udc che risulta terzo per numero medio di followers nonché quello mediamente più giovane. In questo caso il numero ridotto di deputati e la presenza di un leader molto seguito come Casini, “fanatico di twitter” per sua stessa ammissione, alza di tanto il numero medio di seguaci.

Dopo Bersani (segretario PD, oltre 100.000 followers), è il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro – con quasi 100.000 utenti – ad essere il deputato più seguito. Come per Casini, anche in questo caso l’elevato numero di seguaci alza il numero medio di followers per partito: il gruppo dell’Idv, con una media che supera gli 8.000 followers, è nettamente il più seguito del Parlamento, ma anche il meno giovane.

Ma c’è qualche personaggio politico fuori dal Parlamento che sia seguito tanto quanto i deputati? Altroché! Chi davvero fa strage di seguaci sono i politici con una forte personalità, tra i quali si nasconde qualcuno che in Parlamento potrebbe finirci già nel 2013: se non Beppe Grillo (470mila) quantomeno Nichi Vendola (180mila). Anche i sindaci di centrosinistra delle principali città italiane mostrano un grande seguito: su tutti De Magistris (102mila),  Renzi (101mila) e Pisapia (48mila).

Meno di un mese fa, l’Espresso ha avanzato qualche dubbio sulla quantità (e qualità) dei seguaci dei politici su Twitter. In molti casi i follower risultano essere senza biografia e senza neanche un tweet pubblicato. È quel che accade a Bersani, Vendola e Di Pietro: quasi tutti e tre hanno circa il 30% di follower che non ha mai twittato nulla e oltre 7.000 seguaci senza biografia. Desta qualche dubbio anche l’improvvisa impennata di follower di Pierferdinando Casini (8.000 in poche ore). Difficile capire se questi amici virtuali esistano davvero o siano solo un trucco montato ad arte dai rispettivi uffici stampa.

Giuseppe Ceglia

Classe 1987, nasce ad Avellino dove vive fino alla maggiore età. Nel 2005 si trasferisce a Siena dove studia e collabora con il Corriere di Siena. Dopo essersi laureato in comunicazione si trasferisce a Roma per specializzarsi in giornalismo. Dal 2006 è un wikipediano attivo (in particolare, tiene d'occhio tutte le voci riguardanti la sua terra d'origine). Ha collaborato con il Corriere di Siena, Termometro Politico, e YouTrend. Attualmente lavora come addetto stampa e assistente parlamentare.

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