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La mobilità in Italia è vicina alla normalità pre-pandemica

Nel nostro Paese la mobilità è tornata ai livelli che si avevano prima della pandemia, anche se ci sono differenze tra le regioni

Com’è cambiata la mobilità in Italia da quando la maggioranza delle restrizioni sono state abbandonate? Per provare a rispondere analizziamo i dati del Google Mobility Report: Google elabora delle statistiche relative alla mobilità fissando come base le prime cinque settimane del 2020, cioè uno dei periodi di relativa normalità. Se quindi ci si sta muovendo esattamente come a inizio del 2020, nei grafici si vedrà il valore zero. Per fare una sintesi abbiamo elaborato un indice di mobilità facendo la media tra movimenti per lavoro, per svago (ristoranti, caffè, musei, cinema) e per trasporti (stazioni di treni, metro o autobus).

 

La mobilità a livello nazionale

Da aprile in Italia si è assistito a un aumento dell’indice di mobilità, che è passato da -25 a -17 a inizio maggio, a -7 a inizio giugno e poi da lì ha oscillato tra quel minimo e -3 a metà settembre.  Per tutta l’estate la mobilità italiana è stata quindi molto vicina al livello di normalità pre-pandemica.

Attualmente ci si sta muovendo intorno al 6% in meno rispetto ai livelli normali. Confrontando i mesi estivi di quest’anno con quelli dell’anno scorso si vede che nel 2021 la mobilità si è ripresa di più che nel 2020 e che in questo periodo dell’anno scorso era già in fase di netta discesa.

L’anno scorso, infatti, a seguito della ripresa epidemica il governo adottò una serie di misure che ridussero i contatti sociali e la mobilità, in particolar modo dopo l’introduzione del sistema a colori. Una ripresa ci fu poi solo nelle settimane prima di Natale. 

 

 

La mobilità a livello regionale

A livello regionale ci sono differenze importanti. In Abruzzo, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Umbria la mobilità è infatti pressoché al livello normale, mentre in Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige e Veneto è ancora indietro. 

Ancora sotto al 90% della normalità ci sono Lazio, Lombardia e Piemonte e molto indietro la Valle d’Aosta, dove ci si sta muovendo solo al 75% del livello normale.

Durante l’estate diverse regioni hanno avuto livelli di mobilità superiori a quelli di inizio 2020. Tra queste ci sono state Calabria, Sardegna, Abruzzo, Molise, Sicilia, Trentino Alto Adige, Basilicata, Liguria e Valle d’Aosta. Diverse di queste regioni sono infatti mete turistiche e a settembre hanno avuto un calo abbastanza sincronizzato della mobilità che le ha portate a tornare sotto i livelli normali nella prima metà di ottobre.

 

 

È difficile prevedere come possa evolvere la mobilità nei prossimi mesi, in particolar modo nel caso dovesse esserci una ripresa dell’epidemia. Considerando l’efficacia dei vaccini e le spinte del governo a far vaccinare le persone, non è chiaro se eventuali restrizioni si applicheranno a tutti.

Lorenzo Ruffino

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