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Germania

Elezioni federali in Germania: chi succederà ad Angela Merkel?

Dopo 16 anni da Cancelliera, Merkel non si ricandiderà alle elezioni di settembre. Quali partiti formeranno il nuovo Governo? Chi lo guiderà?

Il 26 settembre si terranno in Germania le elezioni federali. Il popolo tedesco sarà chiamato a eleggere il nuovo Bundestag, la Camera bassa del Parlamento federale legata al Governo attraverso il voto di fiducia, a differenza della Camera alta – il Bundesrat – che rappresenta invece i vari Länder.

 

Le legge elettorale

Per eleggere il Bundestag ogni elettore dispone di due voti.

Il primo voto (Erststimme) viene utilizzato per il collegio uninominale: il territorio tedesco è infatti suddiviso in 299 collegi uninominali e in ognuno di essi viene eletto deputato chi ottiene la maggioranza relativa dei voti validi – proprio come accade nel Regno Unito, negli Stati Uniti o, limitatamente alla parte maggioritaria del Rosatellum, in Italia.

Con il secondo voto (Zweitstimme) tutti i 598 seggi del Bundestag vengono assegnati a ciascun partito in maniera proporzionale ai suffragi espressi, con il metodo Sainte-Laguë e un correttivo: la soglia di sbarramento al 5%. Per ogni partito, però, il numero degli eletti nei collegi uninominali, cioè col primo voto, viene sottratto al numero di seggi che gli spetterebbero con questo secondo voto.

Ma cosa succede se in un Land il numero dei deputati di un partito eletti col primo voto è superiore al numero dei seggi attribuiti al partito attraverso il secondo voto? Tutti i candidati eletti direttamente entrano a far parte del Bundestag, con i seggi in soprannumero attribuiti in questo modo che vengono denominati “mandati in eccedenza” (Überhangmandat). Questo, tuttavia, altera la proporzionalità della rappresentanza del Bundestag, motivo per cui è previsto che il numero base di seggi, ossia 598, può aumentare con dei seggi compensativi previsti per riottenere quella proporzionalità che i mandati in eccedenza alterano. Per esempio, alle elezioni federali del 2017 sono stati eletti 709 deputati, 111 in più del numero base.

 

I principali candidati

Il nuovo Bundestag, dopo essersi insediato, dovrà eleggere il nuovo Cancelliere. Come detto, per la prima volta dal 2005 Angela Merkel non correrà per essere rieletta, dopo aver annunciato il suo ritiro dalla politica. Per questo, la coalizione democratico-cristiana formata dalla CDU e dal suo gemello bavarese – la CSU – ha individuato nella figura di Armin Laschet, Ministro-Presidente della Renania Settentrionale-Vestfalia, il suo nuovo leader e, conseguemente, il suo candidato alla Cancelleria. Laschet rappresenta una scelta che ha come obiettivo quello di dare continuità alla linea politica europeista e moderata di Angela Merkel.

In realtà, l’erede designata della Cancelliera in un primo momento doveva essere Annegret Kramp-Karrenbauer, leader del partito dall’estate 2019 che però, non brillando per popolarità, si è dimessa dopo circa un anno. A gennaio 2021 il Congresso della CDU ha così eletto Laschet come nuovo leader: in quell’occasione lo sconfitto è stato il “falco” Friedrich Merz, una cui eventuale vittoria avrebbe spostato il partito decisamente più a destra.

Il candidato del Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD) è invece l’attuale Vicecancelliere e Ministro delle Finanze Olaf Scholz. Per i Verdi, che tra aprile e maggio sono stati il primo partito dopo una grande rimonta sulla CDU-CSU, la candidata è Annalena Baerbock, deputata dal 2013.

 

I sondaggi e gli scenari

Come riporta la media dei sondaggi di Politico, attualmente CDU e CSU avrebbero la maggioranza relativa dei voti, attestandosi al 29%, mentre il secondo partito sarebbe quello dei Verdi, fermo al 19%. Questo è il risultato di un inizio 2021 che aveva visto la coalizione CDU-CSU in grande difficoltà: partendo dal circa 36% di fine gennaio, aveva iniziato una veloce discesa fino a scivolare al secondo posto a fine aprile, quando era stata superata dai Verdi. Il mese di maggio ha poi visto il controsorpasso della CDU-CSU nei confronti dei Verdi fino ai valori attuali. I socialdemocratici della SPD sono invece rimasti stabili al 16% nel corso dell’ultimo anno.

L’attuale coalizione di Governo è formata dall’alleanza tra CDU-CSU e SPD, ma stando ai sondaggi un nuovo accordo tra questi due partiti potrebbe non riuscire a ottenere la maggioranza nel Bundestag, in quanto rispetto al 2017 entrambi i partiti avrebbero perso qualche punto percentuale. Proprio per questo, in ottica della formazione di un nuovo Governo di Grosse Koalition, potrebbero risultare decisivi i Verdi, oppure i centristi della FDP (12%) o perfino la sinistra della Linke (7%). Più difficile un qualsiasi accordo con la destra nazionalista e populista di Alternative für Deutschland, verso cui nella politica tedesca permane – anche a livello locale – una conventio ad excludendum.

La politica tedesca, del resto, è abituata ad alleanze larghe in grado di garantire solidità, le quali spesso coinvolgono forze ideologicamente distanti tra loro. Per esempio, in due Länder la CDU governa insieme ai Verdi, in altri due insieme ai Verdi e ai centristi della FDP (componendo la cosiddetta Jaimaika-Koalition, dal nome dei colori dei partiti che la compongono e che ricordano la bandiera della Giamaica) e in altri due ancora insieme all’SPD, proprio come a livello nazionale.

Francesco Cortese

Classe '99. Laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali all'Università Cattolica di Milano. Attualmente sto frequentando il Master in International Relations and Diplomacy presso il campus di L'Aia della Leiden University. Appassionato di politica, elezioni e diplomazia.

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