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Vaccinazioni: a chi si è data la priorità in Europa?

Vaccinazioni: a chi si è data la priorità in Europa?

I principali Stati europei sono partiti da case di riposo, over 80 e sanitari, ma con grandi differenze sulle priorità

Il 27 marzo nell’Unione Europea è iniziata la campagna di vaccinazione e ogni Paese ha adottato un proprio piano vaccinale. Ma quali sono state le priorità dei principali Paesi europei? In questo articolo analizziamo quelle di Italia, Germania, Francia e Spagna, più il Regno Unito che è ormai fuori dall’UE.

 

Italia

Il piano vaccinale italiano ha avuto dei cambiamenti rispetto alle prime versioni. Inizialmente si è dato priorità al comparto sanità, vaccinando con Pfizer e Moderna chiunque lavori in un ospedale, oltre a ospiti e personale delle case di riposo.

Dopo questi si è iniziato a vaccinare con AstraZeneca il personale scolastico e universitario, le forze armate, le forze di polizia, il soccorso pubblico e le comunità residenziali. In contemporanea è partita la vaccinazione degli over 80 con Pfizer e Moderna. 

Il Ministero della Salute ha inoltre identificato altre 5 categorie prioritarie:

  1. Elevata fragilità (estremamente vulnerabili e disabilità grave), considerando anche i caregiver e i familiari conviventi
  2. Persone di 70-79 anni
  3. Persone di 60-69 anni
  4. Persone under 60 con comorbidità
  5. Resto della popolazione under 60

In questo momento in Italia si sta finendo di vaccinare il mondo scolastico e le forze dell’ordine con AstraZeneca, mentre si va avanti con le vaccinazioni di sanitari, di ospiti e lavoratori Rsa e di over 80 con Pfizer e Moderna. Nel frattempo, diverse regioni stanno iniziando a vaccinare le persone fragili e i 70-79enni. 

Complessivamente, stando ai dati ufficiali, il 28% delle dosi è andato agli operatori sanitari, il 5% ai non sanitari, il 5% agli ospiti delle Rsa, il 10% al personale scolastico, il 2% alle forza armate, il 34% agli over 80 e il 16% ad “altro” (dove ci sono anche i 70-79enni e gli estremamente fragili). 

 

Germania

Il piano vaccinale tedesco ha identificato 3 categorie prioritarie alla luce delle quantità limitate di vaccino. Nel primo gruppo sono compresi gli over 80, coloro che vivono nelle case di riposo, il personale sanitario che lavora in queste strutture, coloro che lavorano in posti ad alto rischio di contagio (pronto soccorso, terapia intensiva) e chi si occupa di vaccinare. 

Nel secondo gruppo sono compresi i 70-79enni, le persone che hanno subito trapianti, coloro che hanno patologie oncologiche, croniche o demenze, chi assiste una persona over 70 che non si trova in una casa di cura, chi assiste le donne in gravidanza, chi lavora in strutture ospedaliere in posti particolarmente esposti, poliziotti e servizi di emergenza che sono esposti ad un alto rischio di infezione durante il servizio, militari, insegnanti di scuole dell’infanzia e primarie e chi lavora con rifugiati e senzatetto.

Nel terzo gruppo ci sono invece i 60enni, persone con varie malattie soprattutto autoimmuni, il resto del personale scolastico, chi ricopre posizioni di particolare rilievo in istituzioni e aziende delle infrastrutture critiche, chi lavora nella vendita al dettaglio, i membri di organi costituzionali o che hanno posizioni in organi importanti, nelle forze armate, nella giustizia e via così.

All’interno dei gruppi è poi possibile dare priorità ad alcune persone in base alle raccomandazioni del Robert Koch Institute e alla situazione epidemiologica locale. In particolare, le persone possono essere vaccinate nell’ordine delle loro fasce d’età, ma in generale la pianificazione e l’attuazione delle vaccinazioni è responsabilità dei singoli Länder.

Gli ultimi dati sulla Germania mostrano che circa il 50% delle dosi è andato agli anziani, il 40% a sanitari e infermieri, il 13% a ospiti nelle case di cura e il 7% a persone con malattie. 

 

Francia

Il piano vaccinale francese punta a raggiungere tre obiettivi: ridurre le forme gravi e la mortalità, proteggere il sistema sanitario e garantire la sicurezza del vaccino. Sono stati identificati quindi dei criteri di priorità. In generale, essendo l’età della persona il fattore di rischio più importante per lo sviluppo di una forma grave di Covid-19, si è deciso di utilizzare un sistema per fascia anagrafica. All’interno della stessa fascia di età, poi, chi è più a rischio va vaccinato prioritariamente.

Le priorità identificate dalla Francia sono le seguenti:

  • persone di età superiore ai 70 anni
  • ospiti delle case di riposo
  • persone vulnerabili ad altissimo rischio (cancro, trapianti, malattie renali, malattie rare)
  • persone con disabilità indipendentemente dall’età
  • persone di 50-69 anni con una o più comorbidità
  • persone over 60 che si trovano in strutture per lavoratori stranieri
  • operatori sanitari, personale delle case di cura, vigili del fuoco, chi lavora nell’assistenza domiciliare, studenti di medicina a contatto con pazienti e personale degli uffici medici

Guardando alle date, dal 27 dicembre si sono vaccinati anziani e disabili ospiti delle case di cura, oltre agli operatori sanitari con più di 50 anni. Dal 18 gennaio si sono vaccinati gli over 75, dal 6 febbraio tutti gli operatori sanitari e sociali, dal 19 febbraio i 50-64enni particolarmente a rischio, dal 2 marzo i 65-74enni con comorbidità. Dal 28 marzo chiunque abbia più di 70 anni può essere vaccinato. 

I dati più aggiornati mostrano che oltre il 60% degli over 75 abbia ricevuto almeno una dose, così come il 94% di chi si trova in una casa di cura. 

 

Spagna

In Spagna il piano vaccinale ha identificato tre fasi: bassa disponibilità di vaccini, maggiore disponibilità e ampia disponibilità. Nelle fasi ci sono poi diversi gruppi con varie priorità.

I gruppi sono:

  1. Residenti e personale delle case di riposo
  2. Personale di prima linea nell’ambito sanitario e altro personale
  3. Altro personale sanitario e lavoratori degli istituti penitenziari
  4. Persone con malattie e caregiver
  5. Persone vulnerabili per via dell’età:
    • 5A: over 80
    • 5B: 70-79enni
    • 5C: 60-69enni
  6. Gruppi con un’importante funzione sociale:
    • 6A: forze dell’ordine e forze armate
    • 6B: docenti e personale della scuola d’infanzia
    • 6C: docenti e personale della scuola primaria e secondaria
  7. Under 60 ad alto rischio
  8. Persone di 56-59 anni
  9. Persone di 45-55 anni

I gruppi vanno nell’ordine assegnato, sebbene ad alcuni gruppi vengano somministrati i vaccini Pfizer e Moderna e ad altri i vaccini AstraZeneca.

 

Regno Unito

Il Regno Unito ha diviso le vaccinazioni in due fasi: la prima con 32 milioni di persone e la seconda con circa 21 milioni. Avendo approvato AstraZeneca già a dicembre, si è potuto vaccinare un alto numero di persone fin da subito.

In generale, comunque, nella prima fase da gennaio al 15 febbraio si è dato priorità a:

  • Ospiti delle case di riposo
  • Personale delle case di riposo
  • Personale sanitario e sociosanitario
  • Over 70
  • Under 70 estremamente vulnerabili

Sempre in fase 1, ma dal 15 febbraio a fine aprile stanno vaccinando:

  • Persone di 60-69 anni
  • Persone di 16-64 anni con particolari condizioni sanitarie
  • Persone di 50-59 anni

In fase 2 da maggio a luglio saranno poi vaccinati i 40-49enni, i 30-39enni e poi i 18-29enni. 

 

In conclusione

Ogni piano ha le sue peculiarità, ma in generale le case di riposo (ospiti e personale) sono stati uno dei punti di partenza. Per quanto riguarda gli operatori sanitari, alcuni Paesi ne hanno vaccinati inizialmente solo una parte e altri, come l’Italia, li hanno vaccinati tutti in via prioritaria. Ci si è poi concentrati sulla popolazione over 80 o over 75. Quasi tutti i Paesi europei intendono poi passare – o lo hanno già fatto – ai 70enni e alle persone fragili. Le forze dell’ordine e il personale scolastico hanno priorità in Italia, Spagna e parzialmente in Germania, mentre solo in Italia ha avuto priorità il personale docente universitario.

 

Lorenzo Ruffino

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