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I voti di fiducia ai governi passati

I voti di fiducia ai governi passati

Il governo che finora ha ottenuto il maggior numero di Sì nel voto di fiducia iniziale è stato, sia alla Camera che al Senato, il governo Monti. Draghi lo supererà?

Tra oggi e domani il presidente del Consiglio Mario Draghi sarà al Senato e alla Camera per chiedere la fiducia, e ci si attende che la maggior parte dei parlamentari voti a favore. Ma come sono andati gli altri voti di fiducia iniziali in passato?

 

Alla Camera dei Deputati

In Italia dalla nascita della Repubblica ad oggi ci sono stati 67 governi diversi nel corso di 18 legislature (più l’Assemblea Costituente). In linea generale la quasi totalità dei governi incaricati ha poi ottenuto la fiducia della Camera: le uniche eccezioni sono i governi De Gasperi VIII (1953), Fanfani I (1954) e Fanfani VI (1987). 

Alla Camera dei Deputati per ottenere la fiducia è sempre stato sufficiente avere la maggioranza relativa dei votanti, ovvero un numero di Sì maggiore dei No: va però tenuto conto che fino al 1963 il numero dei parlamentari era variabile e che solo quell’anno venne fissato a 630. In ogni caso, in media i governi che hanno ottenuto la fiducia iniziale hanno ottenuto il Sì del 62% dei votanti alla Camera.

Certo, per una questione di stabilità politica è comunque auspicabile che un governo non si fermi alla maggioranza relativa ma ottenga quella assoluta, per la quale i Sì sono pari alla metà più uno dei componenti totali dell’assemblea. Tuttavia, se si guarda ai governi che effettivamente raggiunsero la maggioranza assoluta dei voti alla Camera in sede di fiducia iniziale, scopriamo che ben 11 non la ottennero (oltre ai 3 già citati che non raggiunsero nemmeno la maggioranza relativa). I governi Andreotti I e Andreotti V, inoltre, non arrivarono nemmeno a chiedere la fiducia della Camera, dal momento che al Senato non l’avevano ottenuta.

I governi che finora hanno ricevuto il maggior numero in assoluto di Sì alla Camera, in ogni caso, sono stati il governo Monti (556) e il governo Andreotti IV (545).

 

Al Senato

Al Senato, fino al 2018, per ottenere la fiducia non era sufficiente la maggioranza dei votanti, ma serviva quella dei presenti: in sostanza astenersi dal voto equivaleva a votare contro, in quanto alzava il numero dei voti necessari per avere la fiducia, mentre oggi gli astenuti, ai fini del voto di fiducia, sono considerati sullo stesso piano degli assenti (come alla Camera).

Anche al Senato i governi che non hanno ottenuto la fiducia iniziale sono stati pochi: si tratta del governo Andreotti I (151 Sì contro 158 No) e del governo Andreotti V (149 Sì contro 150 No), e in entrambi i casi non ci furono astenuti, ma 13 e 23 assenti (considerando anche i senatori a vita). I governi De Gasperi VIII, Fanfani I e Fanfani VI, inoltre, non chiesero la fiducia al Senato essendogli stata già negata dalla Camera. 

Le due maggioranze iniziali più larghe in assoluto, considerando quindi tutti i senatori, furono per i governi Andreotti IV e Monti, i quali ottennero rispettivamente 267 e 281 voti a favore su 322 senatori. Se guardiamo invece alla maggioranza dei presenti, superarono il 90% di Sì i governi De Gasperi VI, Andreotti IV, Dini e Monti.

 
Draghi riuscirà ad andare oltre il numero record di Sì ottenuto da Monti nelle due Camere? Lo scopriremo nei voti di stasera al Senato e di domani alla Camera.

Lorenzo Ruffino

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