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Il Labour sceglie il suo nuovo leader

Il Labour sceglie il suo nuovo leader

La sconfitta alle elezioni generali del 7 maggio scorso, che fa segnare per il Labour il peggior risultato elettorale dal 1983, rendono inevitabile ad Ed Miliband la via delle dimissioni, rassegnate già dal giorno seguente.

Inizia così la fase congressuale per scegliere il nuovo leader, in un quadro procedurale profondamente riformato rispetto al passato. Fino allo scorso congresso, infatti, l’elezione avveniva attraverso un sistema di tre “electoral colleges”: PLP (gruppi parlamentari), members (iscritti) e affiliated (membri delle organizzazioni sindacali affiliate), ognuno dei quali componeva un terzo del risultato complessivo; con il nuovo regolamento varato dalla commissione Collins nel 2014, si passa al modello “one member, one vote”, ovvero un voto per ogni persona, sia esso iscritto o affiliato, mantenendo come sistema elettorale il cosiddetto Alternative Vote. Questa riforma è stata adottata al fine di correggere l’eccessiva influenza delle organizzazioni sindacali, spesso lontane dalla base elettorale, nella gestione del partito.

Il 15 Giugno scorso si è chiuso il periodo di presentazione delle candidature, che per essere valide devono essere sottoscritte da almeno il 15% del PLP (gruppi parlamentari). Ne sono risultati quattro candidati:

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Andy Burnham: rappresentante del collegio di Leigh (Greater Manchester), cresciuto nel Merseyside, studi a Cambridge. Più volte ministro e sottosegretario, è attualmente Ministro ombra alla Salute. È sostenuto dalla maggioranza dell’establishment del partito e dall’ala socialdemocratica classica vicina al leader uscente.

Yvette Cooper: rappresentante del collegio di Normanton, Pontefract and Castleford (West Yorkshire), scozzese, cresciuta nell’Hampshire, studi ad Oxford, Harvard e LSE, è sposata con l’ex politico laburista Ed Balls. Anche lei più volte Ministro, è attualmente Ministro ombra degli Interni. È sostenuta da una buona parte della componente del partito vicina all’ex Primo Ministro Tony Blair.

Liz Kendall: rappresentante del collegio di Leicester West (Leicestershire), cresciuta nell’Hertfordshire, studi a Cambridge. Attualmente è Ministro ombra per le Politiche sociali e per gli anziani. Considerata un’outsider, sostiene un profondo rinnovamento del partito e la necessità di recuperare il consenso perduto della “middle-England”. È sostenuta da molti post-blairiani e dall’ala più progressista e liberal del partito.

Jeremy Corbyn: rappresentante del collegio di Islington North (Greater London), cresciuto nel Wiltshire, non termina gli studi per perseguire una carriera sindacale. Entra in politica al fianco di Tony Benn ed è attualmente un backbencher. Considerato anch’egli un outsider, sostiene la necessità di una svolta a sinistra e del recupero dell’identità socialista. È sostenuto dalla maggioranza dei sindacati affiliati e dalla componente più radicale del partito.

Per comprendere a fondo le dinamiche di questo congresso è necessario prendere in considerazione una serie di fattori:

Negli ultimi 5 anni il profilo del Labour è mutato profondamente ed è parallelamente mutato il profilo degli iscritti, base elettorale della competizione. Se la componente più centrista, moderata e liberal si è notevolmente ridimensionata, delusa dal nuovo corso del partito, le componenti più di sinistra e più radicali, che avevano avuto un ruolo marginale sotto la leadership di Tony Blair, si sono ritrovate determinanti. Questo, inizialmente considerato un punto di forza per il candidato dell’establishment, il socialdemocratico Andy Burnham, si sta rivelando come uno dei principali fattori dell’inaspettato successo della candidatura di Jeremy Corbyn, marginale agli esordi e ora competitiva, che trova spiegazione non tanto nel carisma e nell’ottima abilità comunicativa di Corbyn, quanto in un progressivo processo di radicalizzazione del Labour che rischia di accentuare la distanza fra il partito e l’opinione pubblica del Paese.

Il rischio di un divario emerge chiaramente nella rilevazione comparata della popolarità dei candidati fra l’elettorato generale e chi si dichiara appartenente al Labour, nel report che ORB International ha realizzato per The Independent:

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E trova conferma in quest’altra rilevazione dello stesso report:

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A partire dal 14 Agosto saranno inviate le schede elettorali agli iscritti e inizieranno le procedure di voto che si concluderanno il 10 Settembre. Il nuovo leader sarà annunciato in una Special Conference, il 12 Settembre, prima della National Conference di Brighton.

Gianmarco Carnevale

22 anni, liberal e un po' snob. Amo l'arte, la letteratura e la moda e credo nel bello.

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