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Svezia, i socialisti verso il ritorno al governo

Svezia, i socialisti verso il ritorno al governo

Otto anni consecutivi dell’Alleanza di centro-destra al governo. Si è trattato di un fatto storico per la Svezia, uno dei Paesi europei più tradizionalmente associati alla socialdemocrazia e al welfare state. Il primo ministro Reinfeldt, leader dei liberal-conservatori Moderaterna, è in carica dal 2006, riuscendo nell’impresa di raggiungere le percentuali di voto dei Socialisti svedesi, da sempre il partito di riferimento nella politica del Paese.

Nel 2010 infatti i moderati ottennero il 30% dei consensi, appaiati ai socialisti ma con più alleati a disposizione, cosa che permise a Reinfeldt un nuovo governo di minoranza. Il trend degli ultimi decenni mostra come il calo della sinistra sia stato sensibile.

Il 14 settembre si torna al voto per il nuovo Riksdag, la camera nazionale, e sembra che le cose stiano per cambiare. L’attuale opposizione è accreditata di percentuali superiori all’Alleanza di governo. Bisogna però sottolineare che socialisti, verdi e sinistra (nel grafico, rispettivamente: Social Dem, Green, V) non si presentano più sotto la bandiera comune della Coalizione rosso-verde dei due precedenti appuntamenti elettorali: i partiti vanno alle urne separati, pur restando possibile un accordo per una nuova maggioranza post-elettorale.

Come indica il grafico, per la Coalizione rosso-verde sono stati anni difficili. Le Politiche del 2006 segnarono la vittoria dell’Alleanza di centro-destra, con maggioranza assoluta per Centro (C), Liberali (Lib), Cristiano-Democratici (CD) e Moderati. Le Europee del 2009 non diedero segnali di miglioramento, mentre nel 2010 la sinistra ottenne complessivamente diversi seggi in meno del 2006. Una maggioranza assoluta per il centro-destra non fu possibile solo per il clamoroso ingresso in Parlamento dell’estrema destra, i Democratici Svedesi  (SW Dem).

Alle ultime elezioni europee il sensibile calo di voti del centro-destra ha però dato nuova linfa alle speranze dei socialisti, che sono avvantaggiati per il ritorno al governo con l’attuale leader Stefan Löfven.

Quali sono le principali preoccupazioni dei cittadini svedesi a ridosso delle nuove elezioni nazionali? Il sondaggio Eurobarometro di quest’anno indica il welfare come la priorità principale, con percentuali superiori a temi come la disoccupazione (che in Svezia si aggira sull’8%) o la situazione economica. Spicca l’interesse per le politiche su clima, energia ed educazione, temi che stanno condizionando la campagna elettorale.

L’immigrazione è un tema delicato, un fatto molti svedesi vivono con preoccupazione. Non è un caso che il partito xenofobo di estrema destra sia in costante ascesa. Una complicata situazione sociale nelle periferie di alcune città come Stoccolma e Malmö, con immigrati e rifugiati che faticano a integrarsi nel Paese, diventa il propulsore per le politiche populiste dei Democratici Svedesi: per questi ultimi, la media dei sondaggi indica una percentuale vicina al dato raggiunto alle recenti elezioni europee, occasione in cui hanno raggiunto il record storico.

In termini di flussi, il tracollo dei Moderati sembra indicare che il centro-destra sia particolarmente vulnerabile alla polarizzazione della politica svedese e all’ascesa degli estremisti. Superati clamorosamente anche dai Verdi alle ultime Europee, i sondaggi accreditano i Moderati tra il 20% e il 25%: un pericolo ulteriore per l’Alleanza è la soglia di sbarramento al 4%, che sembra essere particolarmente insidiosa in questa occasione per il partito di Centro e per i Cristiano-Democratici.

Sulla base della media dei valori raccolti da Ipsos, Sifo e Novus nel mese di agosto è stato possibile creare una simulazione del nuovo Riksdag. Da un lato, l’ex Coalizione rosso-verde che raggiungerebbe circa 177 seggi su 349, sufficienti per una risicata maggioranza assoluta e per una nuova coalizione di governo. Dall’altro lato, i Moderati si trovano in calo di consensi e di seggi. Nel caso in cui i partiti minori dell’Alleanza non entrassero in parlamento, la vittoria della sinistra sarebbe ancora più netta. Pesa l’aumento dei consensi per i Democratici Svedesi, che si giocano con i Verdi la terza piazza assoluta in termini di seggi. Più difficile per Iniziativa Femminista entrare nel parlamento nazionale, dopo l’exploit alle ultime Europee.

Con buone probabilità l’ex sindacalista Stefan Löfven sarà il nuovo primo ministro svedese. Lo scenario di una Grande Coalizione trasversale è lontano: piuttosto, nel regime parlamentare svedese, un governo di minoranza è uno scenario possibile.

Marco Toselli

Nato a Rimini, vive a Roma e lavora per l'agenzia askanews.

Ama scrivere e illustrare graficamente gli argomenti.
È quello in bici in mezzo alla strada, se ti dà fastidio gli dispiace.

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