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La ricostruzione a L’Aquila / 5

Gli interventi miranti a favorire la ripresa delle attività produttive hanno inizio con la ordinanza 3771 del 19 Maggio 2009. Con tale atto il governo:

 

  1. Autorizza le P.A. a attivare forme di supporto tecnico nel settore agricolo attraverso una procedura semplificata.
  2. Assicura all’intera Regione Abruzzo (e quindi non solo ai comuni colpiti) la propria parte di cofinanziamento per quanto riguarda il Programma di Sviluppo rurale 2007-2013.
  3. Dà potere ai sindaci di trasferire temporaneamente le attività produttivi in altri luoghi, a patto che il luogo originale risulti inagibile e che la nuova locazione individuata rispetti le norme di sicurezza, igienico-sanitarie e ambientali.

 

Secondo quanto riportato dal Commissario per la Ricostruzione ad Agosto risultavano versati 11.302.033,56 euro divisi tra 1338 richieste di intervento. In media si tratta di circa 8.500 euro a richiesta. Ben 1002 tra le domande sono per i contributi legati alla sospensione dell’attività. Sono fondi necessari per non indebitarsi e mantenere famiglie e consumi prima che veri e propri reinvestimenti, ma è da notare che il tentativo di sostenere la domanda locale rientra in una filosofia di ripresa e non di mera assistenza. Dopo i controlli effettuati il 30 Settembre le domande per il contributo di sospensione dell’attività risultano salite a 1764. I fondi ancora da versare sono 13.466.683,56. Stando a quanto annunciato nel comunicato stampa del medesimo giorno si è disposto l’accantonamento di 44 milioni euro, sufficienti a coprire buona parte delle richieste sinora pervenute.

Il 15 Novembre la Struttura per la Gestione dell’Emergenza licenzia il documento del comitato per lo sviluppo e l’occupazione nell’area del sisma. Questo seguiva quelli già pubblicati il 20 Novembre 2009, 18 Dicembre 2009 e l’11 Giugno 2010. Il testo raccoglie una serie di proposte su vari aspetti dell’economia delle zone del cratere. Tra le più importanti si possono trovare:

 

  1. L’istituzione di una Zona Franca Urbana.
  2. Il rifinanziamento della legge Tremonti ter.
  3. L’Istituzione di un regime di tassazione agevolato
  4. Il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali siano essi in deroga o CIGO.

 

Oltre a queste quattro il documento avanza altre quattordici proposte che riportiamo per completezza nella tabella sottostante:

 

Misure per la salvaguardia ed il sostegno del sistema produttivo e della competitivitàMisure per la salvaguardia del potere d’acquisto e della capacità di spesa delle famiglie e delle imprese5.

 

Misure per l’occupazione
Istituzione Confidi di StatoRegime agevolato in materia previdenzialeRafforzamento CIGO
Rimodulazione Credito d’impostaSospensione tributi EquitaliaIncentivi alle nuove assunzioni

 

Consolidamento delle passivitàIncentivi ai consumi di famiglie e impresePolitiche attive

 

Accelerazione interventi per le attività agricole  
Finanziamento dei Contratti di programma già presentati e di quelli in via di definizione (comma 3 art. 10 Legge 77/2009)  

(Fonte: Documento del Comitato attività produttive per lo sviluppo e l’occupazione nell’area del sisma. Consultato il 16/11/2010 su http://www.commissarioperlaricostruzione.it/Media/Files/documento-Comitato-Attivita-Produttive)

 

Visti più da vicino gli interventi richiedono nello specifico:

 

  1. Zona Franca Urbana:la velocizzazione della sua istituzione, già più volte richiesta in precedenza, fissando il de minimis a 500 mila euro per tutte quelle attività avviate in data precedente al 6 Aprile nella ZFU.
  2. Tremonti ter: è richiesta una proroga delle misure di agevolazione per gli investimenti (ad oggi detassati al 50% dal decreto 78/2009).
  3. Regime di tassazione agevolato: si suggerisce di ritardare recupero dei pagamenti delle imposte, sospese sino a giugno 2010, per tre anni seguendo le stesse modalità previste per il sisma Umbro-marchigiano.
  4. Proroga degli ammortizzatori sociali in deroga. Definizione di un piano per il 2011 relativo all’utilizzo del residuo di euro 40.000.000 come emerso nell’ultimo verbale della riunione del C.I.C.A.S. (Comitato di intervento per le crisi aziendali e di settore) del 29 luglio 2010.

 

Ciò che vale ancora la pena di notare è come vi sia una certa qual sintonia tra le richieste portate avanti dal commissario delegato e la piattaforma della manifestazione nazionale del 20 Novembre indetta da vari comitati locali. Questi, infatti, richiedono:

 

1. Sospensione delle tasse e dei contributi previdenziali fino al 31/12/2012 e restituzione a far data dal 1 gennaio 2020 in 120 rate mensili per un importo pari al 40% del dovuto;

2. Sospensione dei mutui fino alla data in cui l’immobile gravato da ipoteca non ritorna “completamente nella disponibilità” del mutuatario e ritorni agibile;

3. Sospensione della riscossione dei ruoli da parte di Equitalia fino alla data del 31/12/2001 e successiva restituzione della sola sorte capitale in 120 mesi a far data dal 1 gennaio 2012;

4. Decontribuzione per i disoccupati e i cassaintegrati, senza limiti di età, che venissero assunti a tempo indeterminato, per tre anni al 100% con pieno riconoscimento delle prestazioni assistenziali, previdenziali e pensionistiche previste dagli Enti assistenziali e previdenziali;

5. Zona di rilancio economico: incentivi alle aziende che riaprono, che assumono e che mantengono o attivano l’azienda nei territori colpiti dal sisma;

6. Ricostruzione al 100% di tutte le unità immobiliari in sicurezza senza tetto massimo di spesa;

7. Esonero per le amministrazioni comunali dei paesi colpiti dal sisma del rispetto del patto di stabilità fino al 31/12/2012 e anticipazione dei trasferimenti erariali per compensare le mancate entrate.

 

Il nodo su tassazione e imposte non deve essere giudicato in maniera “moralista” come una richiesta cinica: il sistema tributario è una leva essenziale per lo sviluppo anche in condizioni normali, tanto più in una post-emergenziale può essere una importante chiave di ripresa. Inoltre si tratta di una modalità di intervento potenzialmente non invasiva per il territorio in grado di riattivare i fattori economici della resilienza locale.

Matteo Cavallaro

Collezionista di titoli di studio, emigrato oltralpe, gran tifoso della Juventus. Mi occupo di tutto ciò che collega elezioni ed economia, cercando di capire come e se queste si possano influenzare a vicenda.

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